San Gottardo, la 237 del Caffaro chiude dal 20 agosto

Ubaldo Vallini
La chiusura, prima totale e poi solo diurna, perdurerà fino all’8 settembre. Consentirà i lavori di messa in sicurezza della parete rocciosa che sovrasta il punto più stretto della valle
La 237 all'altezza di San Gottardo - © www.giornaledibrescia.it
La 237 all'altezza di San Gottardo - © www.giornaledibrescia.it
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Chiusura totale per sei giorni, poi apertura solo serale e notturna per altri 14. Succederà alla 237 del Caffaro a partire da martedì 20 agosto. Il blocco sarà a San Gottardo di Barghe, per lavori di messa in sicurezza della parete rocciosa che sovrasta il punto più stretto della valle. Dalle 7 del 20 agosto alle 18 del 25 agosto è prevista la chiusura totale della ex statale, mentre dal 26 agosto all’8 di settembre sarà chiusa dalle 7 alle 18. Così specifica l’ordinanza della Provincia di Brescia.

I primi giorni serviranno per il «disgaggio» della parete rocciosa, quelli successivi per la posa di reti paramassi: un’operazione da un milione di euro, che servirà a proteggere anche il nuovo tratto di ciclopedonale.

La strada alternativa

Come alternativa c’è la tangenziale valsabbina: chi scende da Vestone dovrà su quella proseguire fino a Sabbio Chiese, prima di rientrare nella viabilità ordinaria. Dovrà imboccare la tangenziale a Sabbio anche chi intende risalire la valle lungo la 237 del Caffaro, evitando di passare per Preseglie e Barghe.

Se per i veicoli a motore, esclusi i motorini, l’alternativa della tangenziale è certo valida, per i numerosi ciclisti che amano percorrere il fondovalle no: per passare oltre Barghe, preclusa per loro la variante, dovranno pedalare fino a raggiungere la intecomunale Bione-Casto.

La scelta del periodo

«Il momento giusto per chiudere le strade non c’è mai. Dopo il 20 agosto però il traffico turistico rallenta, le scuole sono ancora chiuse, così come molte aziende. Ridotto è l’utilizzo dei mezzi pubblici – ci ha detto il sindaco di Barghe Giov Battista Guerra –. Si tratta di un disagio necessario ed abbiamo valutato che questo fosse il periodo giusto».

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