CronacaGarda

Salò, proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini

Pronta una mozione della maggioranza. Il sindaco deve decidere se portarla in Consiglio
Benito Mussolini
Benito Mussolini
AA

Torna d’attualità, a Salò, la proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Se ne è discusso ieri, lunedì, nella riunione dei capigruppo, con la maggioranza che ha manifestato l’intenzione di porre la mozione che chiede di annullare il decreto di conferimento del titolo di cittadino onorario al duce all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, in programma mercoledì 26 febbraio. L’ordine del giorno sarà reso noto solo domani, mercoledì. Per sapere se il sindaco Francesco Cagnini sottoporrà la questione all’attenzione dell’aula già alla prossima seduta bisogna dunque attendere ancora.

Il nuovo caso

Le voci della proposta avanzata nella riunione dei capigruppo sono circolate in fretta, riaccendendo un dibattito mai sopito sull’opportunità di recidere, con un atto simbolico del Consiglio comunale, quel legame con il fascismo che il nome di Salò inevitabilmente evoca. Il decreto di conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è datato 23 maggio 1924. Non l’attribuì il Consiglio comunale, che era stato sciolto, ma il commissario prefettizio Salvatore Punzo, inviato nella cittadina gardesana nel 1919 per fondare la sezione del partito fascista. Fu una sorta di autoconferimento quindi.

Del decreto, rimasto chiuso e dimenticato nel faldone con le deliberazioni 1924-1927 per decenni, si tornò a parlare nel 2019, quando il consigliere del gruppo di minoranza Scelgo Salò Stefano Zane, nipote dell’ex sindaco Francesco, partigiano e senatore Dc, presentò una mozione chiedendo la revoca della cittadinanza come «gesto dal grande significato simbolico» dal parte del Consiglio comunale del sindaco Giampiero Cipani.

I precedenti

Il consiglio comunale che nel 2019 disse no alla cancellazione della cittadinanza onoraria al Duce © www.giornaledibrescia.it
Il consiglio comunale che nel 2019 disse no alla cancellazione della cittadinanza onoraria al Duce © www.giornaledibrescia.it

La richiesta fu portata una prima volta in Consiglio l’8 aprile 2019. Ma non fu votata. L’Amministrazione Cipani giudicò «pregiudiziale» l’iniziativa. «Siamo in campagna elettorale e il tema crea inutili tensioni. La questione sarà affrontata dopo le amministrative di maggio», disse il sindaco.

Così, dopo le elezioni del 2019, nel gennaio 2020, la mozione venne riproposta dalla nuova minoranza del gruppo Salò Futura, sottoscritta da Giovanni Ciato, Manuela Zaminato e dal giovane consigliere Francesco Cagnini, oggi primo cittadino. La mozione fu respinta con 14 voti contrari, la maggioranza di Cipani, e 3 favorevoli, i firmatari. Le ragioni della maggioranza, che definì la richiesta «strumentale e anacronistica», vennero illustrate dall’allora capogruppo Gualtiero Comini: «Quale sarebbe di fatto l’utilità di un provvedimento di questo genere? Quale beneficio, a distanza di 100 anni, ne trarrebbe la comunità salodiana?».

Mussolini rimase così cittadino onorario di Salò. Ora la questione torna a galla. E certamente farà discutere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.