Saldi estivi, in Lombardia rispetto al 2023 c’è un calo dell’8%

Paola Gregorio
Massoletti (Confcommercio): «Flessione da inizio anno». Guzzardi (Confesercenti): «Bisogna spostarli di almeno 30 giorni»
Persone in centro a Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Persone in centro a Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Se i negozianti che abbiamo sentito in centro storico tutto sommato danno un giudizio non negativo dei saldi estivi, altro dicono i numeri. Registrano, ci dice Carlo Massoletti, presidente di Confcommercio Brescia e vicepresidente vicario Lombardia dell’associazione, un - 8% a livello nazionale rispetto al 2023, un dato che non cambia se si guarda alla Lombardia.

«E da inizio anno che c’è un calo costante - spiega Massoletti -. I motivi sono sicuramente vari. In primis la diminuzione generale dei consumi. L’abbigliamento è il settore che soffre di più, per il calo generale, perché l’attenzione dei consumatori si è spostata su altri beni, ed è diminuito il potere d’acquisto delle persone».

E la concorrenza del commercio online? «Sicuramente è un’altra delle ragioni - risponde Massoletti -. È favorito da una concorrenza anomala, per non dire sleale. Ogni tanto scopriamo che i player devono pagare milioni di tasse arretrate». Sulla possibilità di posticipare i saldi, ventilata in questi ultimi anni, Massoletti è cauto: «Con le date dei saldi siamo allineati a tutta l’Europa. Non è il cambiamento delle stagioni che ne determina l’andamento. Il consumatore ha bisogno di stimoli. Speriamo si aggiusti l’economia in generale. È un momento difficile per tutti i settori».

Francesca Guzzardi, vicepresidente di Confesercenti della Lombardia Orientale e presidente di Fismo, la Federazione italiana settore moda all’interno dell’associazione, ammette «cautamente» che la stagione «ha recuperato, dopo l’inizio difficile a causa del maltempo che non invogliava agli acquisti». Innegabile, dice, è il cambiamento climatico «che influisce sulle vendite».

Per questo, ricorda che Fismo da tempo chiede «lo spostamento dei saldi in avanti di almeno trenta giorni. E che vengano accorciati. Le date dei saldi, inoltre, vengano rispettate». Il riferimento è alle promozioni continue durante l’anno.

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