CronacaBassa

Rsa Ospitaletto, ricorso al Tar per 690mila euro contro il Comune

Gabriele Minelli
A presentarlo è la Fondazione Serlini. Polemica anche sul Superbonus a rischio e sulle nomine nel direttivo
La Rsa Serlini - © www.giornaledibrescia.it
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Un ricorso al Tar presentato dalla Fondazione Serlini contro il Comune di Ospitaletto per danni da 690mila euro, la richiesta (sempre della Serlini tramite i propri legali) di ritirare il decreto sindacale di nomina dei nuovi consiglieri nel cda della Fondazione e le reazioni durissime della politica.

Nuove azioni

Dopo l’abbandono del cda da parte del parroco don Adriano Bianchi (per motivazioni legate al clima teso creatosi), sono queste le ultime fasi della querelle che vede, suo malgrado, protagonista la residenza sanitaria assistenziale ospitalettese. L’ente che la gestisce ha infatti avviato nuove azioni legali nei confronti del Comune. Come il ricorso al Tar da 690mila euro per il ristoro dei costi (320mila euro) sostenuti dalla Fondazione Serlini per predisporre il progetto di ampliamento della Rsa, revocato poi dall’Amministrazione comunale. Costi ai quali si aggiungono i 370mila euro per la variante al progetto.

Da segnalare, poi, c’è anche la richiesta di revoca dei nuovi consiglieri per il cda, scelti dopo aver rimosso il presidente della Fondazione Gianbattista Garza, Germano Bettoncelli e Francesca Ferraresi (poi rimessi al loro posto dopo un ricorso al Tribunale civile di Brescia). Da qui le reazioni della politica, opposizioni in primis.

Le discussioni

«Il conflitto generato in questi mesi dalla sindaca Laura Trecani ha creato un vero e proprio stallo, che non ha permesso, tra le altre cose - attacca Luca Radici di Insieme per Ospitaletto -, lo scorso novembre la naturale sottoscrizione del contratto da 6 milioni di euro per la cessione del credito fiscale derivante dall’intervento di riqualificazione energetica con l’applicazione del Superbonus, che mette a rischio l’operazione in corso di ristrutturazione dopo aver revocato quella di ampliamento». Durissima la replica del sindaco Laura Trecani.

Punto per punto

«L’autosospensione del parroco da membro del cda è stata resa nota il giorno successivo alla distribuzione di un nuovo volantino da parte della Fondazione, ed è quindi evidente che non è stata l’Amministrazione comunale ad alimentare le polemiche, ma è il presidente della Fondazione che non si rassegna a dover lasciare la carica e che strumentalizza per fini politici la stessa Fondazione - contrattacca la Trecani -. Il mio recente decreto di nomina dei tre nuovi membri è un atto dovuto in ottemperanza allo statuto della Fondazione, il quale impone alla stessa di attivare il procedimento di nomina prima della scadenza dell’ultimo esercizio finanziario. Il bando di gara riguardante il partenariato pubblico privato per l’ampliamento recava una clausola precisa e chiara circa la possibilità che la procedura potesse essere revocata dal Comune. Trovo infine strano che il presidente si sia giustificato per non aver firmato il contratto da 6 milioni di euro per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione della casa di riposo che accedono al Superbonus dicendo che non ne aveva i poteri in quanto esautorato, mentre non ha esitato a far deliberare tali ricorsi. Mi domando: vanta questi poteri solo quando a lui fa comodo?».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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