Dopo la violenta grandinata a Rovato è tempo di fare la conta dei danni

Daniele Piacentini
Il Comune chiede lo stato di calamità, sono stati distrutti i pannelli fotovoltaici sul tetto dell’oratorio
I pannelli fotovoltaici sul tetto dell'orario di Rovato molto danneggiati dalla grandine - Foto © www.giornaledibrescia.it
I pannelli fotovoltaici sul tetto dell'orario di Rovato molto danneggiati dalla grandine - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Rovato conta i danni dopo la violenta grandinata del 26 agosto e anche l’oratorio San Giovanni Bosco del centro storico si lecca le ferite. Il maltempo, tra le altre cose, ha colpito duramente i pannelli fotovoltaici che alimentano parte dell’energia elettrica dei locali di via Sant’Orsola.

La ricognizione, con il drone, non lascia spazio all’immaginazione. La quasi totalità dei pannelli è stata infatti pesantemente danneggiata. «Gli unici rimasti intatti – spiegano dall’oratorio mostrando le immagini catturate da un drone – sono quelli neri, una netta minoranza. Ma risolveremo tutto... un po’ alla volta».

La prima mossa è già stata l’attivazione delle procedure assicurative, con le quali sono alle prese centinaia di rovatesi. Una mano potrebbe arrivare poi dal Comune, che rende noto di essersi attivato «per richiedere al Dipartimento di Protezione civile della Regione lo stato di calamità. La procedura prevede la raccolta di dati e informazioni sui danni subiti. Per questo motivo invitiamo tutti i cittadini che avessero subito danni ingenti a mandare una mail entro il giorno 13 settembre 2024 all’indirizzo protocollo@pec.comune.rovato.bs.it».

Tornando dentro l’oratorio, i volontari si sono subito messi all’opera per sistemare i danni in vista della fine di settembre, quando ci sarà la tradizionale festa che occupa un posto speciale nel cuore di tanti rovatesi. Un’occasione per far sentire concretamente la propria vicinanza alla casa di tante generazioni, che il 29 avranno anche l’occasione di ricordare uno dei collaboratori storici, Fausto Astori, per tutti Crodo, scomparso a metà agosto.

Per decenni il 61enne, che lascia la mamma Clotilde Romano, è stata l’anima del bar e responsabile della parte amministrativa. Una targa ad hoc sarà affissa durante la festa nei locali del «suo» San Giovanni Bosco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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