Rosa e Olindo, il tribunale di Brescia come un set: boom di richieste per seguire il processo

Più di 60 giornalisti accreditati e in un’aula sarà trasmessa la diretta dell’udienza dell’uno marzo
Rosa e Olindo, un processo mediatico
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Troupe televisive nazionali e locali, giornalisti da tutta Italia e un paio anche dalla Svizzera. E poi gente comune che vuole essere presente in aula per l’udienza pubblica. La data del primo marzo si avvicina e il tribunale di Brescia si sta preparando per il giorno in cui si riaccenderanno i riflettori sulla strage di Erba. Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all’ergastolo hanno chiesto la revisione del processo e la Corte d’appello di Brescia, dopo aver dichiarato ammissibile la doppia istanza presentata dai legali della coppia e dal sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser, dovrà valutare se effettivamente ci sono prove inedite, come sostenuto dai difensori di Rosa e Olindo, per dare vita ad un nuovo processo nei confronti dei coniugi comaschi che stanno scontando in carcere il fine pena mai.

Processo mediatico

Mentre nelle ultime settimane al settimo piano del Palagiustzia, negli uffici della Procura generale, sono arrivati quattro scatoloni di atti processuali relativi alla strage di Erba, ad oggi sono più di 60 i giornalisti che hanno chiesto di essere accreditati. Sarà impossibile far entrare tutti nell’aula 67, la più grande del Palagiustizia che ospiterà uno dei processi più mediatici della storia giudiziaria italiana. Va infatti considerato che si tratta di udienza pubblica e quindi aperta a chiunque voglia seguirla. Addetti ai lavori e curiosi, con quest’ultimi da tempo - 17 anni per l’esattezza - divisi tra colpevolisti e innocentisti.

Per garantire a più persone possibili di seguire l’udienza, la sala conferenze del tribunale sarà collegata in diretta con l’aula al piano superiore dove entreranno Rosa e Olindo. I vertici della giustizia bresciana stanno poi lavorando ad un’ipotesi: far riprendere il processo ad un’unica troupe televisiva che oltre a trasmettere le immagini sul maxi schermo dell’aula vicina, le metterà poi a disposizione delle altre tv accreditate.

Come si svolgerà l’udienza

La Corte d’appello di Brescia (Minervini presidente con Mainardi e Sanesi a latere) darà inizialmente spazio ai difensori di Rosa e Olindo che porteranno all’attenzione dei giudici le presunte nuove prove che potrebbero riaprire il processo a distanza di anni dalla sentenza di condanna definitiva della Cassazione. Successivamente parlerà l’accusa, rappresentata dalla Procura generale di Brescia, che dovrà esprimere il proprio parere sulla richiesta di revisione. Infine sono previste le repliche della difesa di Rosa Bazzi e Rosa Olindo e poi la Corte si ritirerà per decidere. Se accogliere la richiesta e quindi mettere in calendario un nuovo processo o se invece rigettare l’istanza di revisionare, bocciare come non inedite le prove e far calare il sipario. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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