Al Giubileo dei volontari anche la Protezione civile di Palazzolo

Sono arrivati da tutta Italia e da tutto il mondo, con le loro divise e i propri stemmi, le migliaia di volontari hanno attraversato la Porta santa a San Pietro e assistito alla messa in piazza in occasione del Giubileo del volontariato. Un altro evento, come già accaduto con la giornata dedicata agli artisti e ai diaconi, senza la presenza del Papa ricoverato al Gemelli da oltre tre settimane. Ma Francesco ha voluto esserci lo stesso, nonostante l'assenza fisica: come simbolo della sua presenza è stato infatti affisso per l'occasione lo stendardo del Papa sulla loggia di San Pietro.
I volontari
E non solo il Pontefice ha voluto dimostrare vicinanza ai tanti, oltre 25 mila, accorsi a Roma da ogni parte del mondo. Da San Pietro al Gemelli, anche i volontari hanno voluto dire al Papa «noi ci siamo». Così dopo aver attraversato la Porta santa un gruppo delle Misericordie, con rappresentanti da tutta Italia, ha raggiunto in divisa il piazzale del Policlinico e ha sostato in preghiera davanti alla statua di Giovanni Paolo II, ormai meta di pellegrinaggio per i tanti fedeli che vogliono essere vicini al Papa. Ognuno con la propria bandiera, cartello e uniforme, in semicerchio hanno recitato il rosario guidato dal vescovo emerito di Prato, Franco Agostinelli, correttore spirituale nazionale delle Misericordie d'Italia. E un gruppo, dopo la messa domenicale in basilica, ha acceso un cero simbolo della speranza che possa guarire presto.
Dal Bresciano
«Ci sembrava mancasse la figura di Francesco questa mattina, lui rappresenta il Giubileo. Abbiamo, quindi, pensato di fare una visita» è il commento del volontario della protezione civile Christian Candio, di Palazzolo sull’Oglio in provincia di Brescia, che insieme ai suoi colleghi, Davide Sarno, Nicolò Bonassi e Francesco Vavassori, ha deciso di lasciare vicino alla statua di Giovanni Paolo II, dopo la messa a San Pietro, lo stemma del gruppo.
Un passaggio «dovuto», quello al Gemelli durante il Giubileo del volontariato, per dimostrare vicinanza a Francesco. Quel Papa che per loro «rappresenta la speranza di un futuro migliore in questo periodo difficile».
Quelli di Palazzolo non erano gli unici volontari bresciani a essere scesi a Roma. Tra gli altri, anche quelli della Protezione civile di Cazzago San Martino.
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