Ritrovata annegata a Tremosine, è stato un gesto estremo
Manca ancora il riconoscimento da parte dei parenti, in programma lunedì mattina, ma la donna ritrovata nelle acque del lago sabato a Tremosine ha un nome: si tratta di una 63enne residente nella provincia di Trento. E la morte della donna non sarebbe da ricondurre a una tragica fatalità. Per chi indaga la donna si sarebbe gettata nel Garda volontariamente.
I carabinieri della Compagnia di Salò, allertati insieme alla Guardia costiera che si è occupata del recupero del corpo, avevano già escluso la strada del coinvolgimento di altre persone, visto che sul cadavere non sono stati rinvenuti segni di violenza. E poi il dettaglio dei piedi scalzi: la donna non indossava le scarpe, quasi come se le fosse tolte poco prima di entrare in acqua.
Ma a questi si sono aggiunti altri elementi che portano alla pista del gesto estremo: poco distante dalla zona del recupero del corpo, notato da un diportista, i militari hanno trovato un’auto e al suo interno i documenti di una donna classe 1961 e un messaggio d’addio. E sul fatto che quei documenti e quell’auto appartenessero alla donna ritrovata senza vita nel lago, ormai ci sono pochi dubbi. La donna, il cui decesso è stato constatato dal medico a riva, al porticciolo di Campione, è morta annegata.
I parenti sono stati avvisati e a breve sono attesi sul posto per l’identificazione del cadavere.
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