L’estinto «metalupo» torna in vita (forse) dopo 10mila anni

Edoardo Viola
La società americana Colossal Biosciences da anni prova a riportare sul Pianeta specie non più presenti. E ora ha annunciato la nascita di tre cuccioli dell’Aenocyon dirus, comunemente noto come enocione
I cuccioli di metalupo - Foto Colossal Biosciences
I cuccioli di metalupo - Foto Colossal Biosciences
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La presenza del lupo nella provincia di Brescia è sempre più documentata, con avvistamenti, tracce e segnalazioni che testimoniano la diffusione del predatore nel nostro territorio. Questa ricolonizzazione naturale ha portato con sé diverse considerazioni, specialmente per chi vive e lavora nelle zone interessate.

In questo contesto si inserisce anche un racconto più insolito e misterioso: quello del metalupo. No, non stiamo parlando della famosa serie televisiva «Il Trono di Spade». L’animale in questione, infatti, potrebbe essere il primo esemplare estinto tornato a vivere non all’interno di un racconto fantasy, ma nella nostra realtà.

Metalupi all'interno della serie televisiva «Il Trono di Spade»
Metalupi all'interno della serie televisiva «Il Trono di Spade»

L'animale

Facciamo un breve passo indietro. Breve circa 10mila anni. Il «metalupo» apparteneva alla specie Aenocyon dirus, comunemente nota come enocione, animali vissuti tra 200mila e 10mila anni fa nelle Americhe e in Asia orientale. 

Avevano circa le dimensioni di un grosso lupo grigio odierno, con un peso che poteva raggiungere i settanta chilogrammi. E rispetto ai «nostri lupi» avevano denti nettamente più grandi e taglienti, che li rendeva capaci di cacciare e abbattere con facilità grandi erbivori come bisonti e cavalli. 

Il ritorno in scena del metalupo è stato annunciato dall’americana Colossal Biosciences che da anni prova a «riportare in vita» specie di animali estinte. Questo infatti, non è il primo ed unico tentativo di de-estinzione dell’azienda, che sta provando a fare lo stesso con il mammut lanoso e il dodo.

Dallo specifico progetto dedicato al metalupo sono nati i maschi Romulus e Remus, e la femmina Khaleesi, più un quarto cucciolo vissuto solo pochi giorni. Gli esemplari sono stati concepiti da tre gravidanze separate nell’arco di tempo compreso tra ottobre 2024 e gennaio 2025.

Creazione

Ma come? È davvero possibile ricreare un qualcosa che non esiste più da migliaia di anni? I ricercatori hanno estratto il dna da due resti fossili appartenenti al «metalupo» trovati in Ohio e in Idaho: un dente di 13mila anni fa e un osso dell’orecchio di 72mila anni fa. Partendo da questi piccoli resti sono state isolate venti caratteristiche genetiche, riprodotte grazie alla modifica di 14 geni del comune lupo grigio.

Non un numero poi così elevato, ma secondo Colossal Biosciences sufficiente per dare origine a differenze sostanziali, come il colore del pelo (portandolo da grigio a bianco), una corporatura più robusta, testa più larga, denti più grandi e zampe più muscolose. Una volta aver ottenuto le cellule risultanti dalla modifica sono state inserite negli ovociti di quattro femmine di cane, che hanno portati avanti le gravidanze.

Dubbi

Proprio questa pratica di integrazione tra geni originari del metalupo a quelli del lupo grigio ha portato le critiche degli esperti, definendo i cuccioli come «chimere» ovvero un mix di materiale genetico proveniente da individui diversi. Alcuni ricercatori e studiosi affermano che questo non sia dunque un ritorno, ma l’introduzione di una nuova specie nel mondo animale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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