Animali sotto la lente e isole galleggianti per le Torbiere

Veronica Massussi
Tutto è pronto per BioHub, il progetto vinto dalla Riserva e finanziato dal Cnr con 167mila euro: sarà da realizzare in un anno di tempo
Una veduta delle Torbiere dall'alto
Una veduta delle Torbiere dall'alto
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Un anno di tempo per realizzare il «BioHub», un progetto vinto dalla Riserva naturale Torbiere del Sebino, finanziato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per 167mila euro e dall’Unione europea, classificatosi secondo in Italia su oltre sessanta.

Sei professionisti, tra cui i tre del Comitato tecnico scientifico, il botanico, l’ornitologo e l’ittiologo, saranno affiancati da altri specialisti, un entomologo, un erpetologo e un idrobiologo, per studiare ancora più a fondo la riserva. «Pur se di piccole dimensioni, le Torbiere sono uniche per ciò che vi si trova al loro interno – ha spiegato nella presentazione del progetto il botanico Glauco Pattera –: è l’unico sito, per fare un esempio, che ospita tre specie palustri in via d’estinzione».

Il progetto

Le azioni di BioHub saranno quelle che fino a oggi sono state tralasciate per mancanza di fondi o perché scoperte nell’ultimo periodo. Si approfondirà lo studio idrologico per una conoscenza dei livelli ottimali che garantiscano la nidificazione delle specie avifaunistiche, verrà effettuato un primo studio sulla presenza dei chirotteri, i pipistrelli, saranno aggiornati i dati sulla distribuzione e l’abbondanza dell’erpetofauna, nello specifico la rana di lataste e il tritone crestato italiano, in più si censirà l’odonatofauna, le libellule ed i coleotteri. L’obiettivo è ampliare e integrare le conoscenze per rendersi conto di quanto sia importante, a livello ambientale, la riserva a metà tra lago e pianura.

Un’altra parte di fondi, 24mila euro, verrà destinata al ripristino della biodiversità. «Saranno installate isole galleggianti per ricreare aree di rifugio e nidificazione, localizzate e riattivate le praterie magre da fieno, a bassa altitudine, in un’area di circa 1.500 metri quadrati», ha spiegato il direttore Nicola della Torre.

Una voce del BioHub, quantificata in 50mila euro, è dedicata alla condivisione dei risultati, educazione e divulgazione nelle scuole «azioni indispensabili per formare una coscienza ambientale – ha sottolineato il presidente Flavio Bonardi – per le quali la Riserva compartecipa con fondi propri, 23mila euro, perché è uno degli obiettivi che riteniamo essenziali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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