Rischio valanghe marcato in quota: il pericolo è la «neve ventata»

Le condizioni meteo degli ultimi giorni hanno prodotto una situazione da monitorare
I tecnici del soccorso alpino della Guardia di Finanza impegnati in un intervento in valanga © www.giornaledibrescia.it
I tecnici del soccorso alpino della Guardia di Finanza impegnati in un intervento in valanga © www.giornaledibrescia.it
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Per il momento, secondo il bollettino Arpa, il rischio Valanghe nelle due zone omogenee della nostra provincia, Adamello e Prealpi Bresciane, resta marcato ma «già nelle prossime ore dovremmo passare ad un livello più basso». Ieri mattina infatti due diverse valanghe in Val Brembana, nella vicina provincia di Bergamo, hanno travolto complessivamente cinque persone. Per fortuna tutte sono state tratte rapidamente in salvo e non hanno riportato gravi conseguenze ma questi due episodi hanno riportato in primo piano, anche nel nostro territorio il tema dell’allerta per gli scarichi di neve in montagna.

A spiegare la situazione nel nostro territorio è il nivologo Federico Rota, incaricato dalla Provincia di monitorare la situazione delle masse nevose in quota. «Per prima cosa dobbiamo dire che le due valanghe in Val Brembana sono avvenute in condizioni molto particolari, tra muri di ghiaccio e tratti di neve, vie in cui il percorso è obbligato e ci si trova in un imbuto».

Le previsioni del bollettino di Arpa Lombardia per il 16 febbraio 2025
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La situazione

Per quello che riguarda la provincia di Brescia «le nevicate che ci sono state tra il 25 e il 28 gennaio avevano creato uno strato compatto. Su questo si sono depositati i circa 50 centimetri di neve fresca che sono caduti, ben oltre le previsioni, nello scorso fine settimana». Quindi il nuovo strato è inevitabilmente più instabile.

«Già domenica scorsa e lunedì ho notato molti scarichi naturali, valanghe che hanno già alleggerito la situazione e quindi ridotto il pericolo in alcune zone» prosegue Rota. «Non dobbiamo dimenticare che il livello di allerta tre, cioè marcato, pur essendo a metà della scala rappresenta comunque già un livello di pericolo significativo».

Nella settimana che ci siamo lasciati alle spalle «è arrivato anche un miglioramento del tempo ma accompagnato da venti forti in quota che sappiamo essere costruttori di valanghe. Il fatto che ci fosse uno strato compatto sotto, che trasmette poco le vibrazioni, aiuta a contenere le conseguenze».

Ecco perché il bollettino Arpa parla di «Neve ventata» come principale pericolo di queste ore ma «ad ogni precipitazione o con il passare delle ore la situazione cambia e deve essere monitorata». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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