Ripopolamento, rilasciati nel lago d’Iseo 5 milioni di coregoni

Da ieri il lago d’Iseo è più ricco di pesce. Nel pomeriggio i tecnici dell’incubatoio ittico di Clusane, gestito da Habitat 2.0, hanno rilasciato 1 milione di piccolissimi avannotti di coregone lavarello nella zona di fronte al Passaggio degli orti. I pesciolini, nati da un mese, hanno dimensioni di poco superiori al centimetro e sono stati gli ultimi di circa 5 milioni rilasciati dal 5 febbraio a ieri. Ad accompagnare l’ittiologo Marco Mancini e il suo staff c’erano l’assessore ad Agricoltura, caccia e pesca di Regione Lombardia Alessandro Beduschi, il consigliere regionale Diego Invernici, il consigliere delegato della Provincia di Brescia Daniele Mannatrizio, il responsabile del nucleo ittico venatorio della Polizia provinciale Gianluca Comincini e il comandante della Polizia provinciale Dario Saleri.

Il progetto
Il lavoro, giunto ieri alla sua conclusione, era iniziato il 16 dicembre con la pesca delle femmine gravide di coregone, a cui erano state «spremute» le uova e messe nelle 72 campane di vetro con cui è attrezzato l’incubatoio. L’ultima pescata di femmine era stata il 26 dicembre. A fare il lavoro sull’acqua sono stati dieci pescatori professionisti, indispensabili per la loro abilità con le reti e profondi conoscitori del lago e delle zone più pescose, assistiti dai tecnici di Habitat 2.0. Per riempire l’incubatoio ci sono volute cinque sere di lavoro. Il tempo di schiusa è dipeso dalla temperature dell’acqua, che ieri era di nove gradi ma durante gli ultimi due mesi ha avuto un media di sei e mezzo. Oggi l’incubatoio non è comunque vuoto, perché le vaschette di accrescimento contengono ancora 150.000 piccole trote, che saranno rilasciate entro fine settimana.
Il futuro
«Sul Sebino – ha spiegato Beduschi – il ripopolamento con il coregone è al secondo anno di deroga, ma si conta che presto le immissioni possano tornare a essere regolari e il pesce di nuovo considerato autoctono e quindi legale. Regione sta lavorando per rendere possibile l’anno prossimo il lavoro di ripopolamento anche sul Garda, dove quest’anno non si è fatto. L’investimento del Pirellone per la pesca sui due laghi maggiori è di 60.000 euro l’anno».
Il consigliere Invernici ha ricordato l'importanza delle ricadute indirette della pesca lacustre, grazie a cui i ristoranti possono offrire piatti tradizionali richiestissimi e 32 pescatori possono svolgere un lavoro autonomo e avere un reddito».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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