Ripartono gli scavi archeologici: si cerca la grotta dei Neanderthal

Enrico Giustacchini
Dal sito del Budellone sono emersi oltre 1.500 reperti: a ottobre si aprirà la nuova sessione di ricerca
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Nella campagna di scavi promossa lo scorso novembre erano tornati alla luce oltre novecento reperti di eccezionale interesse scientifico. Un quantitativo talmente elevato, da collocare di fatto il sito tra i più significativi del Paleolitico medio dell’Italia nordoccidentale. Stiamo parlando di un’area localizzata lungo la falesia meridionale del monte Budellone, in territorio prevallese, area che è stata in queste settimane oggetto di una nuova attività di scavo, sulla base di una concessione ministeriale al Comune, che sostiene convintamente il progetto dall’inizio.

Nell’operazione appena conclusa, i reperti individuati sono stati più di millecinquecento, tra manufatti in selce e frammenti ossei di bisonte, cervo, marmotta e lupo, a testimoniare la frequentazione stagionale del luogo da parte dell’uomo di Neanderthal.

Paleolitico

«Uno degli obiettivi da perseguire adesso – spiegano gli archeologi – sarà quello di ricostruire la morfologia del sito, per capire se durante l’utilizzo che ne fu fatto dai nostri antenati questo avesse le caratteristiche di una piccola grotta, viste le numerose concrezioni che emergono dal suolo, o se invece, più semplicemente, si trattasse di un riparo sotto roccia».

Un altro quesito a cui si vuole dare una risposta riguarda l’epoca di frequentazione, che oscilla tra i centomila e i cinquantamila anni fa. Per ottenere una datazione più precisa sarà però necessario attendere l’esito degli esami dei diversi campioni inviati a laboratori specializzati. A breve comincerà l’analisi dei singoli reperti, che aiuterà a comprendere usi e costumi degli uomini di Neanderthal di casa sul Budellone; si procederà inoltre alla setacciatura del sedimento rimosso dallo scavo, allo scopo di recuperare i resti di minori dimensioni, tra cui quelli ossei di micro-mammiferi, molto importanti per definire le condizioni paleoambientali del tempo.

Le iniziative

A giugno l’Amministrazione comunale di Prevalle promuoverà un convegno per fare il punto sui primi esiti dell’iniziativa; a ottobre, invece, è prevista un’ulteriore sessione di ricerche.

Dal sindaco Damiano Giustacchini arriva intanto il plauso a tutti i protagonisti della campagna: il direttore di scavo Marco Baioni, il direttore scientifico Nicolò Fasser, il direttore tecnico Fabio Bona, la funzionaria della Soprintendenza Cristina Longhi, il coordinatore organizzativo Paolo Burlon e, con loro, la squadra di volontari che ha fornito il proprio prezioso e costante contributo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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