Rinviato il processo per diffamazione davanti al tribunale di Brescia a carico di Vittorio Sgarbi

La Redazione Web
Nella puntata del 24 marzo 2019 di «Non è l'Arena» il critico d’arte attaccò due magistrati della Procura di Milano titolari dell'inchiesta Ruby Ter
Vittorio Sgarbi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Vittorio Sgarbi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Doveva iniziare oggi davanti al tribunale di Brescia il processo a carico di Vittorio Sgarbi, accusato di diffamazione nei confronti di magistrati milanesi. L’udienza è stata rinviata «in attesa di valutare se ci siano offerte risarcitorie da parte dell’imputato».

Nella puntata del 24 marzo 2019 di «Non è l'Arena» Sgarbi attaccò due magistrati della Procura di Milano, Luca Gaglio e Tiziana Siciliano, titolari dell'inchiesta Ruby Ter «riferita all'ex presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e alle signore che partecipavano agli incontri definiti Bunga Bunga» scrive il pm nell'avviso di conclusione indagini.

Sgarbi disse: «È una vergogna che siamo ancora a processare Berlusconi per questa scemenza. Una vergogna dello Stato indegno. Deve vergognarsi chi ha aperto questa inchiesta, vergogna», è una delle frasi pronunciate da Vittorio Sgarbi - non certo nuovo a casi simili - e finite agli atti dell'inchiesta della Procura bresciana competente per i procedimenti riguardanti i magistrati di Milano.

Il giudice Roberto Spanó ha rinviato l’udienza al 16 luglio. «E nel frattempo potremmo cercare di riavvicinare le parti» ha detto il giudice ipotizzando un accordo economico come risarcimento da parte del critico nei confronti dei magistrati. Sgarbi non era presente in aula.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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