Gussago, il caso della camera ardente della Fondazione Richiedei

Una sentenza recente ha ribadito l’applicazione del regolamento regionale del 2022 che prevede l’uso dell’obitorio solo per i decessi all'interno della struttura. Il sindaco Coccoli: «Stiamo chiedendo a Regione Lombardia di riflettere sulla situazione»
Richiedei di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
Richiedei di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
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Da una settimana le persone che muoiono in casa o al di fuori della Fondazione Richiedei non possono più essere accolte nell’obitorio della struttura. Una recente sentenza ha infatti ribadito la validità del regolamento regionale del giugno 2022, che consente l’uso della camera mortuaria solo per chi muore all’interno della struttura sanitaria o sociosanitaria.

Un cambiamento che ha destato forte preoccupazione tra i cittadini e le onoranze funebri del territorio, dal momento che a Gussago non esiste attualmente una casa del commiato. «La legge sembra favorire indirettamente le case funerarie private - osserva il sindaco Giovanni Coccoli - ma per molte famiglie i costi di questi spazi sono troppo elevati. Non è giusto che un cittadino sia costretto a portare il proprio caro fuori paese».

Il problema si era già presentato oltre un anno fa, quando la normativa entrò in vigore. Per garantire comunque il servizio, il sindaco aveva firmato un’ordinanza che permetteva l’accesso all’obitorio della Richiedei anche per i defunti morti in ambito domestico. «Era una scelta dettata dal buon senso - spiega Coccoli - perché senza una casa funeraria sul nostro territorio, non possiamo pensare che una famiglia sia costretta a tenere il proprio caro in casa o a spostarsi in un altro comune». Ma un ricorso presentato da alcune imprese funebri ha portato alla recente sentenza del giudice, che ha dato ragione ai ricorrenti e di fatto ha reso inefficace l’ordinanza comunale.

«La legge - continua Coccoli - parla di Rsa, ma la Fondazione Richiedei è anche ospedale. Proprio per questo stiamo valutando un possibile ricorso, perché potrebbe esserci uno spiraglio nell’interpretazione del testo».

Il confronto

Nel frattempo il Comune sta avviando un confronto con Regione Lombardia e con le onoranze funebri del territorio per cercare soluzioni condivise. Tra le ipotesi, la creazione di una casa del commiato a Gussago - eventualmente coinvolgendo dei privati - ma l’idea si scontra con difficoltà economiche e logistiche. Il sindaco non esclude anche un possibile nuovo intervento normativo. «Insieme ad altri Comuni e a diverse parrocchie stiamo chiedendo a Regione Lombardia di riflettere su questa situazione. L’obitorio della Richiedei è sempre stato un riferimento per la nostra comunità: ora serve buon senso e collaborazione». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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