Ricatto hot al sacerdote, chiesti 9 anni di carcere

Questa la condanna che ha chiesto la procura della Repubblica di Brescia per i tre giovani, di origini rom, accusati di estorsione e revenge porn ai danni di un sacerdote
Il tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Nove anni. Questa la condanna che ha chiesto la procura della Repubblica di Brescia per i tre giovani, di origini rom, accusati di estorsione e revenge porn ai danni di un sacerdote ultrasettantenne residente in città. Secondo la ricostruzione dell’accusa, che ha già ottenuto la condanna in abbreviato a 5 anni e 8 mesi e a 4 anni e 8 mesi di altri due componenti della banda che aveva messo nel mirino il religioso (nel frattempo evasi ed irreperibili), i giovani erano riusciti ad entrare in confidenza con lui, a conquistare la sua fiducia e a fargli credere di aver bisogno di assistenza. E il prete, che non aveva avvertito il rischio di finire al centro di una vicenda dolorosissima, ci aveva creduto.

Quei professionisti del raggiro gli chiesero ospitalità, una doccia per darsi una ripulita e un letto dove dormire. Si erano spogliati e, fingendo una forte irritazione nelle parti intime e la relativa necessità di cure per uno di loro, avevano spinto il don a toccarlo. Lo avevano fatto riprendendo con i telefonini la scena, per procurarsi materia del ricatto. La minaccia di diffondere quei video erano diventati ben presto il grimaldello con il quale incassare decine e decine di migliaia di euro. Un’estorsione in grande stile quella subita dal prete che arrivò a versare nelle mani dei cinque giovani, tutti tra i 20 e i 25 anni e tutti dimoranti a Bergamo, 170mila euro.

Per procurarsi il denaro il prete non esitò a chiedere prestiti in famiglia. «Mi spiegò che doveva ristrutturare la chiesa» disse il fratello del religioso in aula «in più tranches gli prestai poco meno di 80mila euro». Esasperato dai debiti il don confidò i suoi guai agli agenti della Polizia locale, chiamati in parrocchia con una scusa. Non riuscì a recuperare il denaro, ma se non altro si liberò dall’incubo.

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