Dolore e commozione a Rezzato per i funerali di Lorenzo Bertocchi

Francesca Zani
Il 13enne è mancato l’8 marzo scorso a Genova dopo un lungo calvario: «Dobbiamo lasciarlo andare, libero come è sempre stato lui»
  • I funerali a Rezzato di Lorenzo Bertocchi
    I funerali a Rezzato di Lorenzo Bertocchi - Foto Giovanni Benini/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    I funerali a Rezzato di Lorenzo Bertocchi - Foto Giovanni Benini/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    I funerali a Rezzato di Lorenzo Bertocchi - Foto Giovanni Benini/Neg © www.giornaledibrescia.it
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L’intera comunità di Rezzato ha dato oggi l’ultimo saluto a Lorenzo Bertocchi, il 13enne mancato l’8 marzo al Gaslini di Genova, dopo un lungo calvario causato – si ipotizza – dal morso di una zecca.

Il dolore

La bara di legno chiaro sulla quale era adagiata la maglia da atleta di Lorenzo, insieme a due cuscini di rose bianche, è arrivata al Santuario della Madonna di Valverde, a pochi metri di distanza dalla casa dove il giovane Lorenzo abitava con la sua famiglia, tra due ali di folla silenziosa e attonita. A precederla una fanfara dei bersaglieri, un segno di vicinanza a papà Marco e alla famiglia che li ha sempre seguiti. Nella chiesa, accanto all’altare, un bellissimo ritratto di Lorenzo, in mezzo a quella natura che amava tanto, più volte emersa nelle testimonianze di chi l’ha conosciuto.

Le parole del parroco

Ai genitori affranti ma composti in un dolore senza fine, «va il nostro affetto sostenuto dalla fede» le parole di don Stefano Bertoni, al quale fa eco don Stefano Ambrosini, che Lorenzo lo aveva conosciuto molto bene negli anni di oratorio e catechismo. «Dobbiamo lasciarlo andare, libero come è sempre stato lui – le sue parole rivolte ai genitori ma anche ai tanti amici e compagni di scuola che gremivano la chiesa –. Dovete imparare ad essere sinceri, pazienti, leggeri, dolci, genuini e rispettosi come era Lorenzo».

Il corteo

Al termine della funzione un lungo applauso e il lancio di palloncini bianchi ha accompagnato il feretro di Lorenzo, che in corteo è stato portato a piedi al vicino cimitero dove ora riposerà per sempre. Un triangolo di luoghi familiari che, nel segno della fede e del ricordo, sembra quasi disegnare il percorso di un ritorno: dalla sua casa, dove la sua vita è stata piena di sogni e corse nei prati, al santuario che ha accolto il suo ultimo saluto, fino al camposanto, dove la terra della sua infanzia lo accoglierà con il calore di chi non lo dimenticherà mai.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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