I Comuni bresciani che hanno revocato la cittadinanza a Mussolini

«Grande Uomo che tanto onora la nostra Nazione»: con questa formula molti Comuni italiani, a partire dal 1923, rispondendo a una spinta della dittatura che stava affondando radici nella penisola, e che lì resteranno per un ventennio, conferirono la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Le prime furono Bologna, Firenze, Ravenna e Napoli; l’anno dopo si aggiunsero Mantova, Bergamo e Brescia.
In provincia
Il primo Comune del Bresciano, però, fu Coccaglio con atto del 20 maggio 1924; seguirono Bovegno, Capriano del Colle, San Zeno, Milzano, Adro, Barbariga, Bedizzole, Frontignano, Rovato, Salò, Virle Treponti. E ancora, tra il 27 maggio e il 7 giugno, Brescia, appunto, Manerba, Ghedi, Azzano Mella, Bornato, Provaglio d’Iseo, Soiano del Lago, Trenzano, Brandico e Collio. E altri dopo ancora. Finita la guerra, morto il Duce, instaurata la Repubblica e con una nazione da ricostruire, la cittadinanza al dittatore fu dimenticata fino ad anni più recenti.
Chi non si pone il problema
Qualche Comune oggi nemmeno si pone il problema perché «ci sono – dicono alcuni sindaci – cose più importanti da fare», in altri la questione viene archiviata perché «la cittadinanza decade con la morte dell’insignito», come è successo a Montichiari, in molti si discute, anche veemente, e si arriva al voto in Consiglio.
Le revoche
Nell’ottobre del 2021 Cologne, senza gravi strappi, ha revocato l’onorificenza «ad una persona le cui azioni hanno lasciato cicatrici alla storia della Nazione». Solo qualche mese prima, a maggio, Rovato aveva bocciato la proposta. Nell’aprile del 2022 il Consiglio comunale di Bedizzole ha revocato la cittadinanza al Duce per «riaffermare i valori su cui è scritta la nostra Costituzione»; un mese più tardi, con le stesse motivazioni, anche Provaglio d’Iseo ha cancellato Mussolini dal suo albo d’oro. Nel 2023 si è arrivati in aula, con relativa approvazione della revoca, anche a Cellatica, Sarezzo, Ome, Passirano e Chiari. A Villa Carcina, invece, ci fu una sonora bocciatura. Nel 2024 si sono aggiunti alla lista dei Comuni che hanno votato la revoca anche Rezzato, Rodengo Saiano, Gussago, Nave e Bovezzo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.