Revenge porn ai danni di un prete, gli estorcono 170mila euro: condannati a 9 anni

Nel 2020 i tre giovani simularono problemi economici chiedendo aiuto in una parrocchia alla periferia di Brescia, dove raggirarono l’anziano religioso
Un uomo al cellulare (foto Unsplash)
Un uomo al cellulare (foto Unsplash)
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Nove anni e 9mila euro di multa. A tanto ammonta la condanna dei tre giovani rom, tutti tra i 20 e i 25 anni, accusati di estorsione e revenge porn ai danni di un prete di una parrocchia alla periferia di Brescia, al quale, insieme ad altri due complici (processati e condannati in abbreviato rispettivamente a 5 anni e 8 mesi e a 4 anni e 8 mesi), riuscirono a scucire 170mila euro.

I fatti risalgono al 2020. I cinque si presentano in chiesa, simulano di avere problemi economici, bisogno di un pasto caldo, di una doccia e anche di cure. Scuse per incastrare l’anziano religioso che si prodiga per loro e finisce così nella rete. Uno dei cinque gli dice di avere un’irritazione alle parti intime, il prete si avvicina per controllare, mentre gli altri ragazzi lo stanno filmando. Ottenuti i video con l’inganno i cinque passano alla fase due del piano: monetizzare il raggiro. «O ci dai tutto quello che hai o inviamo i video a tutti i contatti della tua rubrica». Il religioso asseconda le richieste e sborsa un patrimonio: tra denaro suo e denaro chiesto ai parenti versa poco meno di 170mila euro.

Quando le risorse finiscono decide di denunciare tutto. Si confida con un agente della Polizia Locale, fa scattare le indagini. Due dei cinque vengono individuati, arrestati e condannati in abbreviato. Riescono ad evadere e forse a raggiungere il bottino messo al sicuro dagli altri tre, dei quali invece si sono perse subito le tracce.

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