Rete 5G, a Nave in arrivo la seconda antenna

Barbara Fenotti
Sarà installata nel piazzale Duferco. Per evitare che venisse posizionata vicino alle scuole medie si era mossa l’Amministrazione
La nuova antenna sarà posizionata nel piazzale della Duferco - © www.giornaledibrescia.it
La nuova antenna sarà posizionata nel piazzale della Duferco - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo quella installata a fine 2024, tra le proteste dei residenti, tra le vie Paolo VI e Grizzago, ora in paese è in arrivo una seconda antenna per il 5G. «Sarà installata da Inwit, la medesima società che ha posizionato la precedente, in piazzale Duferco - spiega l’assessore all’Urbanistica e Ambiente, Carlo Ramazzini -. Arrivando da via Bologna, e svoltando nel piazzale, prima della portineria si trova una insenatura: lì, a ridosso della recinzione di Duferco, verrà messa l’antenna».

La vicenda

Inizialmente era prevista vicino alle scuole medie e al polo 0/6 in corso di realizzazione a Monteclana. Ma l’Amministrazione guidata da Matteo Franzoni, anche grazie a un confronto con il Ministero e a un approfondimento tecnico, è riuscita a trovare un accordo con la società affinché l’antenna venisse spostata nel parcheggio Duferco, un’area meno impattante dal punto di vista paesaggistico e non solo. I timori dei cittadini relativi alle possibili ricadute sulla salute dell’inquinamento elettromagnetico si erano fatti sentire già con l’installazione della prima.

Tutela e controlli

«In realtà non esistono a oggi studi riconosciuti dalla comunità scientifica e dall’Oms che provino i danni sull’essere umano provocati da questo tipo di onde - osserva Ramazzini -. Al contrario, invece, dell’elettromagnetismo da elettrodotti: in questo caso ci sono sentenze e risarcimenti».

Tuttavia, nel dubbio, è un dovere di chi amministra tutelare i cittadini. Il Comune ha quindi incaricato un consulente tecnico e sono stati fatti dei rilievi. Il ripetitore posizionato in via Paolo VI non è ancora attivo ma a circa 300 metri c’è un’altra antenna già funzionante. L’ente ha effettuato i rilievi preliminari in vista dell’attivazione per valutare l’impatto elettromagnetico e acustico. I controlli verranno ripetuti una volta che entrambe le antenne saranno operative, per verificare eventuali variazioni. I 20 test effettuati sinora su tutto il territorio (ci sono altre antenne ma attrezzate finora solo per il 4G) hanno rilevato un valore massimo di esposizione pari a 2,1 V/m (Volt su metro), ben al di sotto del limite di legge di 15 V/m e anche del precedente valore di riferimento di 6 V/m.

«Nonostante la normativa non permetta di vietare le installazioni, l’Amministrazione si sta muovendo per regolare il posizionamento delle antenne nei pressi di zone sensibili come scuole, oratori, chiese, Rsa e poli sanitari - annuncia Ramazzini -, luoghi dove la presenza prolungata delle persone richiede maggiore cautela. È in corso la stesura di un piano tecnico, non obbligatorio per legge, ma utile per pianificare in modo più attento le nuove installazioni: sarà pronto per luglio e lo presenteremo». Con l’auspicio che l’incontro pubblico riscuota più successo del precedente sullo stesso argomento, al quale hanno partecipato solo una trentina di persone. 

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