Resta in ospedale dopo l’aggressione omofoba
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Migliora il quadro clinico, ma non può ancora lasciare l’ospedale. «Non è nelle condizioni fisiche di spostarsi autonomamente e quindi purtroppo non può essere dimesso» conferma Marcello Arienti, il compagno dello scultore bresciano Tullio Cattaneo, aggredito lo scorso 29 maggio fuori da un supermercato a Carbonia, in Sardegna, dopo aver ricevuto un insulto omofobo. L’artista bresciano è stato spintonato e cadendo ha picchiato violentemente la testa. Dopo un giorno e mezzo di coma è stato trasferito nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Cagliari. Dove è sotto osservazione per l’importante trauma cranico riportato. Nel frattempo proseguono le indagini per dare un nome all’aggressore.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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