CronacaGarda

Resta ancora senza nome il corpo ripescato nel lago di Garda

Si tratta di un uomo caucasico sui 45 anni. Unico indizio: in tasca aveva un biglietto del traghetto
La Guardia Costiera impegnata nelle ricerche (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
La Guardia Costiera impegnata nelle ricerche (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Resta senza un nome, anche dopo più di 24 ore, il corpo ripescato sabato pomeriggio nelle acque del lago di Garda, a circa un miglio dalla costa tra Desenzano e Sirmione.

Gli accertamenti della Guardia Costiera, con l’appoggio dei Carabinieri e della Polizia locale, al momento non hanno dato esito e neppure nessuno si sarebbe ancora fatto avanti denunciando la scomparsa di un parente o un conoscente.

Il cadavere

Le informazioni nelle mani degli inquirenti sono minime: il cadavere è quello di un uomo caucasico, di carnagione chiara, dell’età apparente di 45 anni e con una corporatura massiccia. L’uomo era vestito. Non indossava dunque costume da bagno oppure una muta da surf o da sub che avrebbero potuto indirizzare verso un incidente sportivo.

L’unico indizio per ora nelle mani degli inquirenti è un biglietto della navigazione del lago che l’uomo aveva in tasca.

Come prassi in questi casi le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica che ha dato disposizioni a tutti i comandi delle forze di polizia di fornire le denunce di scomparsa di persone con caratteristiche fisiche e somatiche compatibili con quelle del cadavere ripescato dal lago.

Per ora non ci sarebbero stati riscontri. Allo stesso modo si sta lavorando per capire quando l’uomo sia morto e come. Sul corpo non ci sono evidenti segni di violenza ma per rispote precise è stato affidato all’istituto di medicina legale che dovrà eseguire l’autopsia.

In queste ore dunque il personale della Guardia Costiera, con l’appoggio dei colleghi delle altre forze di polizia, sta cercando di capire dove e come l’uomo possa essere caduto, se sia stato vittima di un incidente, di un proprio gesto deliberato oppure se sia stato gettato in acqua, magari quando era già morto.

Difficile, nonostante il biglietto, che l’uomo sia caduto da un traghetto senza che nessuno se ne sia accorto. Più probabile che abbia raggiunto uno dei porti della costa, bresciana o veronese, e da lì sia salito su imbarcazione diversa oppure sia caduto, non si sa ancora in che modo, da un pontile. Le correnti portano spesso detriti nella zona tra Desenzano e Sirmione e capire quando l’uomo è deceduto sarà utile anche per stabilire da dove potrebbe essere finito in acqua e quanto tempo il lago ci ha messo a portarlo fino al punto in cui è stato ritrovato. Dalle prime indicazioni si tratterebbe comunque di un decesso recente. Tutte le procedure sono state messe in moto, ora si attendono i riscontri.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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