«République Fabrique», da settembre solo corsi di cucito

L’attività si evolve: chiude il negozio di abbigliamento e triplica lo spazio dedicato al laboratorio creativo
Un'immagine dei corsi di République Fabrique - © www.giornaledibrescia.it
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«République Fabrique» cambia pelle, o meglio, ne mette una nell’armadio per un po’: il laboratorio sartoriale di piazza Vittoria delle stiliste Elena Marella e Francesca Temponi, che fino ad ora è stato negozio per le loro creazioni, merceria e sede dei corsi di cucito, da settembre sarà solo un luogo dove imparare i segreti dell’ago e del filo.

Elena Marella e Francesca Temponi, proprietarie di République Fabrique - © www.giornaledibrescia.it
Elena Marella e Francesca Temponi, proprietarie di République Fabrique - © www.giornaledibrescia.it

«È stata una scelta non facile, anche sofferta, alla quale pensavamo da un po’, ognuna per conto suo, poi abbiamo avuto il coraggio di dircelo» spiega Francesca. E aggiunge:«Il meccanismo collezioni-corsi cominciava a stringere, abbiamo fatto questa scelta per diversi motivi, soprattutto per dedicarci meglio a ciò che ci dà più soddisfazione e buttarci in nuove attività. Il 2025 è l’anno della svolta». E in 10 anni d’attività Elena e Francesca hanno insegnato a cucire a un piccolo esercito: 3.500 persone dai 12 agli 80 anni passati e solo in presenza, senza contare tutti coloro che hanno seguito i loro corsi online.

La storia

«République Fabrique» nasce nel gennaio del 2015 in Tresanda del Territorio, una traversa di via Gramsci, e da subito abbina la vendita delle loro creazioni donna e accessori ai corsi. E così, con due collezioni e due capsule all’anno, a Natale e giugno, shooting fotografici, e-commerce e merceria sono andate avanti per due lustri. È quindi arrivato il negozio a trenta passi dalla stazione Vittoria, hanno inventato il «Kit cartamodello», registrato video-tutorial e, nel 2022, hanno scritto il libro «Cucire è potere» nel quale insegnano i trucchi del mestiere.

La copertina del libro «Cucire è potere» - © www.giornaledibrescia.it
La copertina del libro «Cucire è potere» - © www.giornaledibrescia.it

Il futuro

«Faremo ancora due collezioni – dicono –, una che uscirà tra pochi giorni e l’altra a maggio, nelle quali rivisitiamo i nostri modelli iconici. Un doveroso omaggio a questo capitolo che si chiude». Poi ad agosto chiuderanno, come fanno ogni anno, per le ferie e a settembre alzeranno la serranda sempre in piazza Vittoria, ma in un «Fabrique» rinnovato: «Lo spazio dedicato ai corsi sarà triplicato perché tutto diventerà laboratorio: resterà la merceria, la vendita delle stoffe e dei "Kit cartamodello", ma le nostre energie saranno dedicate all’insegnamento».

Il loro metodo si basa sulla semplicità, «easy» è diventato il loro motto: «Molti pensano che cucire sia difficile, un lavoro per precisi, ma non è così, noi vogliamo trasmettere quello che è stato insegnato a noi da bambine, dalla nonna e dalla zia». E, proprio per questo, un sogno che cullano è quello di attivare presto anche corsi dedicati ai bambini. Questa è la loro idea di cucito: arricchimento, stare insieme e passione.

«Vorremmo, col tempo – aggiungono –, anche organizzare corsi creativi di refashion, workshop tematici e collaborazioni con altri insegnanti, come di maglia o uncinetto. Abbiamo tanti progetti, tra questi anche quello che guarda il sociale, e cioè corsi per chi vive diversi tipi di disagio».

Un'altra immagine dei corsi - © www.giornaledibrescia.it
Un'altra immagine dei corsi - © www.giornaledibrescia.it

La scelta è maturata anche osservando il mondo della moda e del commercio:«Inutile nasconderlo, i consumi si contraggono – dicono – e questo è un momento delicato per fare prodotto;è più etico mettere uno stop in un momento nel quale siamo saturi di oggetti». Elena sottolinea che «non è un addio alle nostre creazioni», ma una pausa (non si sa per quanto); «non avevamo più – dice Francesca – quella freschezza necessaria per progettare». E questa scelta va proprio nella direzione della genuinità di espressione, della gioia di vedere negli altri la stessa luce che hanno le «Fabrique» quando cuciono. 

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