Rapine a ragazzini, i precedenti in Valtrompia e a Brescia città
L’episodio più recente è di fine agosto a Sarezzo. Un ragazzo di 15 anni è stato accerchiato, picchiato e trascinato verso il sottopassaggio da alcuni coetanei di origine magrebina. In paese tutti sapevano cosa avvenisse attorno alla Provinciale. Non solo a Sarezzo ma anche a Concesio e Villa Carcina. Lo hanno rapinato. Volevano soldi, ma non disdegnano capi firmati o altri oggetti di valore come casse bluetooth o auricolari. Ad agire una «baby gang» che si sposta in tutta la Bassa Valtrompia: questa volta, è stata la zona di Sarezzo tra l’oratorio e la Provinciale, il sottopassaggio pedonale come «angolo buio» in cui colpire. L’aggredito allora ha gridato sino ad attirare l’attenzione di una pattuglia della Locale della Valtrompia che è intervenuta.
Una gang agisce anche a Bovezzo: alcuni residenti hanno assistito al pestaggio di alcuni giovanissimi, che avevano appena lasciato l’oratorio, da parte di un gruppo di circa 30 ragazzini. Un episodio che si è consumato nella zona di via Dei Prati e via Sabbioncelli. Tre giovani sono rimasti a terra per le pesanti botte prese: una scarica di calci e pugni accompagnata da colpi di catena sul volto e sulla nuca. In terra è stato ritrovato persino un coltello da cucina, forse abbandonato dagli aggressori al momento della fuga.
Ad agire sono delle baby gang, composte sia da ragazzi stranieri e in minor parte italiani, già note alle forze dell’ordine e agli abitanti della zona.
A giugno la cronaca si era occupata in città dell’aggressione subita da un ucraino in metropolitana, derubato e preso a pugni da una baby gang. Si è accorto che gli stavano sfilando il portafogli e li ha inseguiti: loro lo hanno pestato a sangue. Vittima un 43enne residente da anni nella nostra provincia, medicato alla Poliambulanza. Ad aggredirlo un gruppo di ragazzi nordafricani.
Il tema delle baby gang è giunto anche in Procura. «Interverremo con i mezzi del procedimento penale ma il vero tema è il modo in cui le famiglie hanno insegnato a gestire i conflitti per superare l’uso della violenza nelle relazioni». Giuliana Tondina, procuratrice dei minorenni di Brescia ha commentato così i fatti di violenza accaduti ad inizio anno a Roè Volciano. Ma da allora è stato un continuo crescendo di episodi.
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