Morto mentre fuggiva dai carabinieri, a Brescia un presidio per Ramy
Circa 200 persone hanno risposto alla chiamata di Magazzino 47 e Diritti per tutti per un presidio di ricordo e vicinanza per Ramy, il 19enne egiziano morto a Milano durante un inseguimento. Il ragazzo, passeggero su un motorino, fuggiva dalle pattuglie dei carabinieri.
Aprendo la manifestazione Umberto Gobbi ha parlato apertamente di «omicidio di Stato. Si è trattato di una brutale battuta di caccia conclusa con la condanna a morte, è stata una esecuzione».
In piazza, insieme ai rappresentanti dei movimenti antagonisti e alle bandiere palestinesi, anche i familiari di Moussa, il giovane ucciso in stazione a Verona da un poliziotto cui aveva puntato contro un coltello. «Ramy non muore finché vive nei cuori di chi lo ricorda» hanno detto i rappresentanti di Diritti per tutti, mentre per il collettivo studentesco si tratta di «brutalità delle forze dell’ordine che non rappresenta una eccezione, bensì una realtà sistematica".
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