Ragazzina accoltellata da una 15enne, la lettera della preside: «L’indifferenza è un’oscena violenza»

La dirigente Camilla Lavazza del Cfp Scar di Roè Volciano ha scritto agli studenti della scuola vicina al luogo dell’aggressione. «Alcuni di voi erano tra la folla che assisteva filmando con i telefonini. Siete meglio di così»
  • Alcuni frame del video dell'aggressione condiviso nelle chat e sui social
    Alcuni frame del video dell'aggressione condiviso nelle chat e sui social - © www.giornaledibrescia.it
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La dirigente scolastica Camilla Lavazza, direttrice del Cfp Scar di Roè Volciano, con i docenti e tutto il personale ha scritto una lettera per gli studenti, dopo la brutale aggressione di ieri alla fermata dell'autobus. Nè la 15enne che ha usato il coltello né l'aggredita frequentano quell'istituto, ma la professoressa ha voluto lanciare un messaggio di riflessione a tutti i ragazzi, compresi i suoi studenti.

Pubblichiamo di seguito la lettera integrale.

Cari allievi ed allieve del Cfp Scar,

un fatto di cronaca gravissimo accaduto ieri alla fermata degli autobus di Tormini, riportato da tutti i giornali e dai social, ci strappa dalla nostra quotidianità per radunarci in un momento di riflessione collettiva.

I video circolati mostrano una violenza sconvolgente ed oscena da parte di tutti i presenti che «divertiti» dallo «spettacolo», incitavano e filmavano le due giovani protagoniste, invece di utilizzare il telefono per chiamare soccorso (112). Non conosciamo le due ragazze e nemmeno molti dei presenti ma, purtroppo, sicuramente alcuni di voi erano tra la folla che assisteva con feroce indifferenza.

Voi ragazzi, lo sappiamo, sapete essere meglio di così.

Certo, ieri, chi era presente e non si è indignato, ha dato il peggio di sé stesso e non possono esserci giustificazioni.

Siete ormai giovani uomini e donne, con diritti e doveri, capaci di scegliere se farvi trascinare dalla massa o essere quello che siete: esseri umani, dotati della capacità di pensiero, di scegliere se aiutare, di rifiutare la violenza.

Stiamo perdendo la nostra sensibilità, la nostra coscienza, la nostra stessa umanità, assuefatti dalla brutalità che ci assedia da ogni lato? Non abituiamoci alla violenza, non possiamo diventare indifferenti.

Ogni oggetto è dannoso o utile a seconda di quello per cui lo si usa: un martello serve a costruire oppure può diventare un’arma, un telefono cellulare può agevolarci in tante piccole incombenze oppure renderci suoi schiavi e instupidirci fino a non distinguere più la realtà, ma tutto dipende da noi.

Il fatto accaduto ieri non era virtuale, era lì, accadeva davanti ai vostri occhi, eppure molti si sono schermati, ponendo come filtro quell’oggetto, riprendendo tutto, magari pensando già al successo mediatico della loro «storia». Evidentemente nessuno ha pensato alle conseguenze, che ci sono state e resteranno gravissime: una ferita, che poteva diventare una giovane coetanea morta.

In questo momento vi invitiamo a riflettere, guardarvi dentro, parlarne a cuore aperto tra amici e soprattutto con le vostre famiglie, che possano esservi di guida ed esempio.

Sapete quanto teniamo a voi, a ciascuno di voi, come persone, e sappiate che tutto ciò ha profondamente scosso tutta la comunità scolastica, ma vogliamo dirvi che la scuola c’è, e ci sarà, e non vi lasciamo soli, perché voi avete un valore e tanti talenti da coltivare.

Vorremmo tutti ora dimenticare il più presto possibile, andare avanti, ma non lasciamo invece che passi senza ricavarne un insegnamento. Domandatevi se davvero in quel momento chi era presente non aveva un’altra possibilità di scelta. La risposta esiste già: torniamo ad essere Umani, costruiamo insieme la società dove vorremmo vivere, non rassegniamoci all’indifferenza; diventiamo esempi da seguire, protagonisti positivi!

Ciò che desideriamo per voi è un bel futuro, vogliamo aiutarvi a costruirlo attraverso la coscienza, la cultura, la crescita personale, ma dovete mettervi in gioco in prima persona e quello lo potete fare solo voi.

Che il pensiero di tutti vada in questo momento alla ragazza ferita, che si possa riprendere al più presto e alle famiglie di voi tutti, che possiate aprire il vostro cuore ed evolvervi nella versione migliore di voi stessi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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