Raccolte 800 firme per intitolare uno spazio a Raffaella Carrà in città
Coloratissimi e determinati dietro le maschere raffiguranti l’iconico e amato volto di Raffaella. Il flash mob del comitato «Largo alla Carrà» tenutosi ieri sera sulle scalinate del cinema Nuovo Eden non è stata solo un’occasione di musica e allegria, ma soprattutto un bel momento di cittadinanza attiva e partecipazione. L’obiettivo è stato raggiunto: consegnare alla sindaca Laura Castelletti le 800 firme raccolte per intitolare uno spazio in Carmine – ancora da definire – alla Raffa nazionale, simbolo intramontabile di libertà, emancipazione e gentilezza.
La proposta
La proposta, nata spontaneamente da un gruppo di amici e poi sostenuta dal Consiglio di quartiere Centro storico nord, si è concretizzata nel flash mob pensato e coreografato dall’interior designer Francesca Vizzari, con il supporto delle numerose associazioni che hanno aderito, tra cui Carme, Carminiamo, Progetto Gaap, WowWomen Fesival e Brescia Pride. Massimo Pianta, portavoce e ideatore della manifestazione, racconta: «L’input iniziale è nato dal discorso che Laura Castelletti – allora vicesindaca – pronunciò al termine del Brescia Pride il 9 luglio 2022, quando proclamò che era giunto il tempo che tutte le città avessero un largo Raffaella Carrà».
«Uno spazio dedicato a questa grande donna che tanto ha influito sul costume e sulla società. Questo si colloca anche nell’alveo del progetto “Brescia. La Tua Città Europea”: Raffaella viene celebrata in Europa e nel mondo, ma in Italia ancora poco. La legge però non consente facilmente la denominazione toponomastica perché devono essere passati almeno dieci anni dalla morte di colui o colei a cui si vuole intitolare lo spazio. Ci stiamo muovendo in deroga, chiedendo un’intitolazione anzitempo, che è ammessa per personaggi che abbiano particolari meriti».
In Carmine
Il Carmine sembra il luogo perfetto per accogliere questa accorata petizione: un quartiere da anni simbolo di inclusione e accoglienza, che ha saputo promuovere un dialogo costruttivo creando momenti di partecipazione attiva e di sensibilizzazione su temi importanti.
Nel loro discorso i manifestanti hanno inoltre ricordato che l’intitolazione a Raffaella Carrà sarebbe un gesto necessario e lungimirante per superare un gender gap che a Brescia pesa: meno del 3% degli spazi urbani è intitolato a donne (ancor meno della risicata percentuale nazionale del 5%.)
La sindaca Castelletti, raccogliendo le firme, ha chiosato: «Quando ho chiuso il mio intervento al Pride, non l’ho fatto per raccogliere un applauso. Sono convinta che sia un segno importante valorizzare una figura come quella della Carrà. Ora il mio compito è portare queste firme nel percorso della toponomastica. Poi sceglieremo insieme quale sarà lo spazio migliore».
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