Raccolta del verde, 4mila firme per chiedere un passo indietro alla Loggia
Circa 4mila firme raccolte e quattro petizioni presentate. Due di queste (perché le altre sono molto simili) esaminate dai consiglieri delle commissioni Ecologia e Bilancio – e dagli assessori Camilla Bianchi e Marco Garza –, che hanno ascoltato i firmatari e sono poi tornati a discutere attorno ad uno dei temi che da diversi mesi focalizza l’attenzione di buon parte dei cittadini bresciani.
I costi
Si tratta della nuova raccolta del verde in città, che prevede la graduale eliminazione dei green box per arrivare ad un sistema porta a porta con tariffazione puntuale. «Nel quartiere Chiusure la popolazione è molto anziana e non avere più i green box rappresenta una difficoltà – spiega Pierangelo Bonometti, primo firmatario di una delle due petizioni –. Certo, i bidoni permettono una raccolta più facile, ma prevedono un costo: com’è possibile che il Comune non trovi 350mila euro nelle pieghe del bilancio per coprire questo costo e mantenere la gratuita?».
Un tema, questo, ripreso anche da diversi consiglieri di minoranza, che sottolineano la presenza dei 70 milioni di dividendi di A2A: un somma, a detta loro, da poter utilizzare per evitare il costo ai cittadini. «Continuate a dire che servono per chiudere il bilancio – precisa Michele Maggi (Lega) – perché in realtà non siete in grado di farlo autonomamente». La riposta arriva direttamente dall’assessore Garza: «Il Comune non deve trovare nessun euro nel bilancio per il verde, perché è la Tari che copre questa spesa». E l’assessora Bianchi aggiunge: «In termini di Tari non si può fare quello che si vuole e non non si possono utilizzare i dividendi di A2A».
Poco più di un mese fa il Comune ha deciso che dal 2025 i costi del servizio passeranno da 4,50 a 1 euro per il ritiro delle fascine, da 5,50 euro a 1 euro per il ritiro del bidone da 120 litri e da 6,50 euro a 1,50 per il ritiro di quello da 240 litri.
I green box
La questione dei green box è di fondamentale importanza. «Sono vicini ai cittadini ed è un servizio diffuso capillarmente sul territorio – spiega Stefano Francesconi, firmatario della seconda petizione –. I cittadini sfruttano i box da tanti anni, perché adesso si vogliono sostituire da un porta a porta che non è apprezzato? In estate poi nei contenitori personali il verde rischia di marcire, portando insetti e animali nelle case. Chiediamo che i green box vengano mantenuti, ancora meglio se venissero aumentati e migliorati».
La visione della Loggia è ampiamente conosciuta. Nei green box vengono conferiti rifiuti di ogni tipo, che creano problemi e aumentano i costi delle operazioni. C’è poi la questione della quantità: «Dobbiamo lavorare sulla qualità del rifiuto e sulla sua diminuzione – spiega l’assessora Bianchi –. Per il verde ad esempio smaltiamo 6mila tonnellate non nostre. Probabilmente dobbiamo lavorare meglio dal punto di vista della comunicazione. Sono però state fatte 23 assemblee pubbliche: questo per me vuol dire essere a servizio della cittadinanza».
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