Questura e agenti della Locale uniti per la prevenzione sul territorio

La Questura di Brescia ha organizzato specifici incontri di formazione riservati ai Comandi di Polizia Locale dell’intera provincia per migliorare professionalità e risposta alle esigenze
Il questore di Brescia Eugenio Spina - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Il questore di Brescia Eugenio Spina - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Uniti per la prevenzione: la Questura di Brescia e gli agenti della Polizia locale impegnati per garantire maggior sicurezza sul territorio. La Questura di Brescia ha organizzato specifici incontri di formazione riservati ai Comandi di Polizia Locale dell’intera provincia, coinvolgendo le Comunità montane della Val Trompia, Valle Camonica e Valle Sabbia. Un ulteriore incontro si è svolto ad Ospitaletto con la collaborazione dell’Associazione Polizia Locale di Brescia.

I seminari, dal titolo «Le misure di prevenzione del Questore», sono stati tenuti dal funzionario addetto e dagli operatori della Divisione Polizia Anticrimine, ufficio della Questura deputato a redigere i provvedimenti di prevenzione che il questore adotta in qualità di Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza. La finalità dell’iniziativa è quella di stringere sempre di più le maglie della rete della sicurezza, elevando la professionalità, l’interazione e quindi la risposta sinergica degli attori istituzionali della prevenzione.

Il ruolo della legge

Nel corso degli incontri sono stati illustrati i principali strumenti che la legge mette a disposizione delle forze dell’ordine per poter fronteggiare i diversi fenomeni sociali. Fondamentale infatti è affiancare allo strumento repressivo proprio del diritto penale lo strumento amministrativo della prevenzione, che è volto ad impedire che chi ha commesso dei reati in passato possa commetterne ulteriori in futuro.

Le misure di prevenzione

In questo senso nel corso degli anni il legislatore ha introdotto nuove misure di prevenzione a seconda di quegli ambiti che di volta in volta sono stati teatro di pericolosità sociale. Si pensi ad esempio al Daspo (acronimo che sta per Divieto di accesso alle Manifestazioni Sportive) che risale al 1989, l’avviso orale del Questore, il foglio di via obbligatorio e la sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, sino ad arrivare ai provvedimenti più recenti, come il Daspo Willy per i gravi disordini commessi nelle vicinanze o all’interno di locali pubblici, il Daspo antispaccio e il Daspo Urbano, volti a tutelare in modo specifico la sicurezza dei luoghi nevralgici delle nostre città, dove la concentrazione di persone è maggiore.

Il coinvolgimento delle Polizie locali nel sistema della prevenzione, infatti, rafforza ulteriormente l’attività che, già da tempo, viene svolta con risultati virtuosi su tutto il territorio provinciale da parte della Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri.

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