Quartieri più sostenibili: Brescia avrà quattro nuove «isole ambientali»

Sara Polotti
A ospitarle saranno Porta Milano, Don Bosco, Chiesanuova e Lamarmora. I lavori inizieranno nel 2025
Brescia, quartieri a Sud-Ovest più sicuri
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Porta Milano, Don Bosco, Chiesanuova e Lamarmora sono i quartieri di Brescia che dal 2025 ospiteranno quattro nuove «isole ambientali», un’evoluzione delle «zone 30» pensata per migliorare il percorso casa-scuola e la vivibilità dei quartieri, rendendoli più sicuri e sostenibili. Cuore del progetto è il quartiere Don Bosco, per il quale è partita recentemente la strategia di riqualificazione che, dopo la recente inaugurazione di Spazio Lampo, entro il 2027 darà alla zona un nuovo centro polifunzionale scolastico e culturale, il Community Hub di Don Bosco.

Gli interventi

Le isole ambientali prevedono piste ciclabili, percorsi pedonali, limite di 30 chilometri orari per le automobili e urbanistica tattica per tutelare lo spazio scolastico a cavallo delle campanelle: gli interventi di viabilità e vivibilità saranno 48 distribuiti nelle quattro zone (divisi tra 23 porte di ingresso alle «zone 30», 22 interventi di messa in sicurezza degli incroci stradali e 3 progetti di depavimentazione a favore del verde urbano). I lavori - dopo l’approvazione di fattibilità arrivata a settembre del 2023 e dopo l’approvazione del progetto esecutivo arrivata a giugno 2024 - partiranno nel 2025, dopo aver individuato le ditte esecutive tramite bando.

I quattro quartieri sono stati coinvolti direttamente: dai consigli l’amministrazione comunale ha raccolto le criticità e i problemi (come i numerosi incidenti stradali), ragionando sulle possibili soluzioni e modificandole in corso di progetto. Progetto che, nello specifico, rientra nella Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile Sus «La scuola al centro del futuro» e che ha ricevuto 1.850.000 euro dal bando regionale Sus con fondi europei. Per arrivare ai 2.350.000 euro previsti per i lavori, il Comune userà poi 500mila euro di risorse proprie.

Soddisfazione

Le presidenti e i presidenti dei consigli di quartiere coinvolti si dicono soddisfatti: le loro istanze, dicono, sono state accolte; si sono sentiti ascoltati dal Comune; e sono certi che i residenti non si lamenteranno dei disagi durante l’esecuzione, visto l’obiettivo finale. Come sottolinea Paolo Campi, presidente del consiglio di quartiere di Porta Milano, «il progetto ridà vivibilità a quartieri con traffico in aumento e le opere di urbanizzazione verde sono ancora più apprezzabili. I quartieri sono vissuti da anziani e giovani che necessitano di ritrovare quel contesto che il traffico tende a stravolgere».

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