Gli Amici di Bottonaga celebrano Bettinzoli, storico partigiano

Ottantun anni fa, come oggi, 24 febbraio, veniva fucilato dai nazifascisti, Mario Bettinzoli, insieme ad un altro partigiano, Giacomo Perlasca. Ieri la comunità del quartiere don Bosco, di cui Mario era originario, su iniziativa degli Amici di Bottonaga, ha voluto ricordarli e con loro anche le 13 vittime del bombardamento del 14 febbraio del 1944, i quattro partigiani uccisi in via Labirinto il 26 aprile del 1945 e Oreste Ghidelli, scomparso durante una marcia della morte l’1 aprile 1945.
Partecipata la cerimonia cui erano presenti, tra gli altri, anche la nipote di Bettinzoli, Daniela Orioni, Manlio Milani e anche i presidenti delle Fiamme Verdi, dell’Anpi, del Nastro Azzurro e dei Cdq Don Bosco e Lamarmora insieme ai bambini e ai ragazzi delle due scuole che di Bettinzoli portano il nome.
«È importante fare memoria di chi ha sacrificato la vita per dare agli altri una prospettiva di libertà e democrazia, dopo i disastri immani del fascismo», ha dichiarato in apertura l’assessore Fenaroli, introdotto da Maurizio Zanini per l’associazione. Per don Diego Cattaneo Bettinzoli deve aver attinto dall’oratorio dei salesiani e della Pace quei «valori che lo hanno portato a donare la sua vita, facendo il bene, e perdonando il nemico».
Il consigliere comunale Piero Ghetti, in rappresentanza delle Fiamme Verdi ha tenuto a precisare che non si è trattato «di commemorare qualcuno, ma di celebrare invece il valore di persone che sono ancora vive con le loro azioni e i loro pensieri».
Mario Bettinzoli era un ribelle, la sua «era una rivolta morale. Era una persona normale, eroiche sono state le sue azioni, perché ha messo in secondo piano i propri interessi per il bene comune». Ghetti ha poi ricordato che sul Mortirolo, un luogo sacro per le Fiamme Verdi, campeggia una lapide per rammentare «che lì fu alta la battaglia, ma che ci fu il perdono, unica strada per un paese veramente democratico». Toccante la lettura della poesia scritta nel 1973 da Talil Sorek, 13enne israeliana, «Ho dipinto la pace», da parte degli alunni della prima I della media prima della posa della corona di alloro alla targa lungo via Bottonaga.
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