Quando si può accendere il riscaldamento a Brescia
Riscaldamento sì o riscaldamento no? È la domanda che tanti bresciani si stanno ponendo in questi giorni caratterizzati da un calo importante delle temperature e dal maltempo che si è abbattuto con grande intensità anche sulla città. Il dubbio è quindi lecito e ogni anno torna nelle case quando il mercurio nei termometri non riesce più a superare l’asticella dei venti gradi.
Il decreto
Ma come viene regolata l’accensione degli impianti? Innanzitutto si deve specificare che l’Italia è suddivisa in sei zone climatiche e Brescia rientra nella E: il decreto del presidente della Repubblica del 16 aprile 2013 consente in questa zona di accendere il riscaldamento dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 14 ore al giorno e la temperatura non deve superare i 20°C + 2 di tolleranza (19 + 2 in Lombardia). C’è un però, perché sul decreto si legge anche che al di fuori del periodo indicato «gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l'esercizio e, comunque, con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria».
La questione qui si focalizza su un punto: quali siano le «situazioni climatiche che giustificano» l’accensione. Senza ulteriori indicazioni o specifiche è infatti abbastanza complicato capire i criteri da tenere in considerazione per decidere se attivare o meno gli impianti. E soprattutto per evitare multe. Per molti, infatti, le temperature di questi giorni potrebbero essere abbastanza rigide da suggerire l’accensione del riscaldamento, ma senza nulla di ufficiale è logico che molte persone restino nel dubbio. E magari al freddo senza un vero motivo.
Il quadro
Nei giorni scorsi la Loggia sembrava addirittura intenzionata a emanare un’ordinanza per anticipare l’attivazione degli impianti, ipotesi che sembra però essere stata accantonata, anche in considerazione delle indicazioni contenute in una delibera di quest’estate della Regione, che invita a posticipare l’accensione del riscaldamento per evitare di produrre più inquinamento atmosferico.
Il quadro si fa dunque più complesso del previsto. Ricapitolando: il riscaldamento si può accendere per 14 ore al giorno dal 15 ottobre, ma la data potrebbe essere posticipata con un’ordinanza. Gli impianti si possono però attivare per sette ore al giorno se la situazione climatica lo giustifica, ma non è facile individuare i parametri da prendere in esame per capire se la scelta è legittima oppure no.
In tutto ciò è dunque comprensibile che le persone si sentano leggermente smarrite. Sul tema, peraltro, non vi è dalla Loggia alcuna nota istituzionale. Da fonti ufficiose si apprende che il parametro considerato (non solo a Brescia) come determinante per consentire l’attivazione anticipata rispetto al 15 ottobre sarebbe il calo della temperatura sotto i 14°C. Valore sino ad ora a Brescia non raggiunto.
In Lombardia
Diversamente, il Comune di Bergamo ha trovato una soluzione semplice ed efficace. Due giorni fa sul sito è comparso un avviso: «L’esercizio degli impianti termici per la climatizzazione invernale è consentito, nel periodo attuale, per 7 ore giornaliere (articolate anche in due o in più sezioni)». Ma l’Amministrazione ha precisato anche che «accogliendo le indicazioni della Regione Lombardia contenuta nella delibera 2634/24, al fine di migliorare la qualità dell’aria e viste le temperature ancora miti, il Comune di Bergamo posticiperà, tramite ordinanza, l’accensione degli impianti termici per le 14 ore giornaliere dal 15 al 22 ottobre 2024». Opzione peraltro adottata anche da altre Amministrazioni in Lombardia.
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