Qualità dell’aria in città: Basta veleni all’attacco
È una delle problematiche più discusse in città. La qualità dell’aria interessa infatti la salute dei cittadini e chiama gli esponenti politici – in questo caso comunali e regionali – a continui interventi per limitare i danni provocati dall’inquinamento.
L’ultima denuncia arriva da Basta Veleni e Rete ambiente Lombardia e si concentra sul malfunzionamento della centralina che rileva la quantità di Pm 2,5 in via Tartaglia. Secondo gli esponenti del Tavolo di lavoro il dispositivo non ha funzionato per 66 giorni nel 2024 e questo «andrà a drogare a ribasso la media annuale» specifica Maurizio Bresciani, che aggiunge: «O il calcolo viene effettuato sui giorni reali di funzionamento oppure oltre 60 mancate rilevazioni fanno saltare tutti i calcoli».
Occorre però fare una precisazione. I giorni di malfunzionamento non sono 66, ma 45. Sul sito del Comune di Brescia risultano infatti 26 giorni con la centralina spenta a settembre, da quello di Arpa, però, è possibile scaricare il resoconto effettivo, nel quale non risultano rilevazioni solo per 6 giorni (tra l’11 e il 16 settembre). I giorni sono comunque molti, ma per ora ancora nei limiti di legge. La normativa richiede complessivamente un rendimento dell’85% con una possibilità del 15% di dati non validi: al 20 ottobre (calcolando dunque 294 giorni) si è toccato il 15,31% di malfunzionamento (con 66 giorni sarebbe più del 22%).
La centralina di via Tartaglia non funziona comunque dal 2 ottobre e questo è un fatto da tenere in considerazione. «Non c’è nessuno che controlla? - si chiede Cesare Giovanardi -. Basta fare come noi e cercare di sistemare il problema».
L’esposto
Ma l’attacco degli ambientalisti è su più fronti. Maurizio Bresciani e Stefania Baiguera, attraverso l’avvocato Pietro Garbino, hanno presentato un esposto (il 10 luglio) alla Procura di Brescia in cui si chiede che vengano svolte indagini nei confronti del presidente e dell’assessore all’Ambiente della Regione e del sindaco e dell’assessore all’Ambiente della città, in quanto ritenuti responsabili dell’«annoso e costante inquinamento dell’aria».
L’avvocato Garbarino conferma: «La Procura di Brescia non può continuare a voltarsi dall’altra parte. Il problema è reale e comporta un danno pubblico».
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