Qualità dell’aria, la Loggia: «Facciamo la nostra parte»
Nei giorni scorsi il Tavolo di lavoro Basta Veleni è tornato all’attacco sul tema della qualità dell’aria in città. Oltre a lamentare il malfunzionamento della centralina per la rilevazione delle Pm 2,5 di via Tartaglia, l’associazione ha sollecitato un intervento della Procura di Brescia, in merito a un esposto (presentato il 10 luglio da Maurizio Bresciani e Stefania Baiguera) in cui si chiede che vengano svolte indagini nei confronti del presidente e dell’assessore all’Ambiente della Regione e del sindaco e dell’assessore all’Ambiente della città, in quanto ritenuti responsabili dell’«annoso e costante inquinamento dell’aria».
La premessa
«Il problema dell’inquinamento dell’aria in città, che Brescia condivide con tutta la Pianura Padana a causa della particolare conformazione morfologica che caratterizza la sua posizione, è un tema che l’Amministrazione comunale sta affrontando da tempo e con forza, nei limiti delle competenze che le sono propri», fanno sapere dalla Loggia.
L’Amministrazione precisa poi: «La città continua ad avere un forte ruolo attrattore, soprattutto nell’ora di punta, con spostamenti in ingresso superiori al 50% degli spostamenti complessivi: nel 2023 oltre 1 milione di persone ogni giorno si sono mosse da e per il Comune di Brescia».
Gli interventi
Il progetto più importante per far fronte all’inquinamento è il Piano aria e clima che – è in fase di sviluppo – conterrà tutte le politiche finalizzate ad accompagnare la città verso la transizione ecologica. Ma importante è anche Un filo naturale, sviluppato dal Comune di Brescia in partenariato con AmbienteParco, la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici e il Parco delle Colline di Brescia grazie anche al contributo della Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia.
L’ultima variante al Piano di Governo del Territorio, approvata a febbraio di quest’anno, è stata «finalizzata al potenziamento del sistema di cintura verde, all’incremento dell’offerta dei servizi anche ecosistemici, all’incentivazione di processi di rigenerazione urbana e sociale e all’adeguamento alle previsioni di progetti di mobilità sostenibile». La variante ha recepito, in attuazione del Pums, il tracciato delle linee tramviarie T2 e T3 come elemento strategico per lo sviluppo della rete di trasporto pubblico, funzionale a rendere il territorio comunale più accessibile e la mobilità più sostenibile.
Il verde
Dal 2023 il Comune ha provveduto a piantumare migliaia di nuovi alberi in città. Dal 1 marzo 2023 al 30 aprile 2024 nelle alberate stradali e nei parchi urbani sono state messe a dimora 1.168 piante, a fronte di 585 abbattimenti necessari per sopraggiunta vecchiaia, casi di pericolo o morie. Il saldo positivo, dunque, corrisponde a 583 piante che si sono aggiunte al patrimonio arboreo cittadino costituito a oggi da 19.478 piante lungo i viali e le strade e da 42.333 piante nei parchi cittadini. Ma il Comune di Brescia si sta dotando di un Piano del Verde e della Biodiversità, attualmente in fase di verifica di esclusione dalla Valutazione Ambientale strategica.
Efficientamento energetico
L’Amministrazione comunale si è concentrata anche sulle azioni di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico: sono proseguite le attività previste dal progetto di relamping degli edifici scolastici.
Fondamentale è la rete del teleriscaldamento di Brescia: lunga 682 km, serve quasi duecentomila appartamenti e rende possibile riscaldare gli immobili utilizzando il calore prodotto dai rifiuti, da cicli produttivi industriali o da cogenerazione.
A contribuire all’abbattimento delle emissioni c’è poi la realizzazione, solo per citare quelli attivati nel 2023, di impianti fotovoltaici negli immobili comunali (come nel Centro civico Casazza, già realizzato, e quello al Centro di accoglienza «Corridoni» in via di completamento), la sostituzione di serramenti (Centro diurno L’Angolo di via Industriale), o il relamping del sistema di illuminazione negli uffici comunali di via XX Settembre e di piazza Repubblica.
Le conclusioni
«Nel territorio del Comune di Brescia la situazione della qualità dell’aria ha evidenziato negli ultimi anni un progressivo miglioramento. Il 2023, per quanto riguarda l’inquinamento da polveri fini, si presenta come il primo anno, dall’inizio del monitoraggio con le centraline Arpa, in cui due centraline su tre presenti sul territorio comunale hanno rispettato tutti i limiti previsti dall’attuale normativa nazionale per le Pm10 e le Pm2,5. Nel 2023 si è osservato il rispetto di tutti i limiti per il Pm2,5 così pure per il Pm10, ad esclusione della centralina del Villaggio Sereno che ha registrato 40 giorni di supero anziché 35. Le concentrazioni medie annuali di Pm2,5, registrate nelle stazioni della rete della qualità dell’aria gestita da Arpa, mostrano una lieve ma costante diminuzione dal 2014 al 2023, e una sostanziale stabilità nel 2022 rispetto al 2021. Il limite di legge, dal 2019 ad oggi, viene rispettato in tutte le centraline».
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