Provincia, nei prossimi giorni potrebbero arrivare le deleghe
Non ci sarà la grande tornata elettorale che ha caratterizzato l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle (a poter andare alle urne nella prossima tornata delle Amministrative sarà il Comune di San Felice del Benaco, commissariato a solo un mese dall’insediamento dell’ex prima cittadina Lorenza Baccolo), ma anche nel 2025 gli intrecci politici saranno determinanti. Dalla Provincia passando per Palazzo Loggia, fino ad arrivare al provvedimento del Viminale che manda ai tempi supplementari 33 Amministrazioni.
Le deleghe
Andiamo in ordine temporale: le prime settimane dell’anno dovrebbero restituire un verdetto sull’enciclopedica telenovela di Palazzo Broletto: a distanza di oltre tre mesi dal voto del 29 settembre, infatti, la Provincia non ha ancora una squadra. Sebbene le quotazioni del governo istituzionale abbiano ormai raggiunto i minimi termini, il presidente Emanuele Moraschini non ha ancora apposto il timbro né sull’assetto politico né sulle deleghe da affidare ai consiglieri eletti. Un limbo, questo, che non potrà però durare ancora a lungo (nel centrodestra uno schema di incarichi gira già da settimane).
In Comune
Per quanto riguarda Palazzo Loggia, all’orizzonte c’è il giro di boa di metà mandato: riguarderà sì il programma, come la legge impone, ma la sindaca Laura Castelletti è stata cristallina: un tagliando di Giunta lo farà (e potrebbe riguardare sia la sostituzione di qualche assessore sia la distribuzione delle deleghe). Alla fine di quest’anno scoccheranno poi il toto nomi e le trattative politiche in vista delle nomine (nei primi mesi del 2026) in uno dei Cda più ambiti: quello di A2a.
In provincia
Si diceva poi della partita elettorale. La novità l’ha consegnata la circolare del Ministero dell’Interno: le Amministrazioni che sono state elette «in periodo Covid», vale a dire nell’autunno del 2020 e del 2021, resteranno in carica otto mesi in più, andando al voto rispettivamente nelle primavere del 2026 e 2027 anziché quest’anno.
La decisione riguarda 33 Amministrazioni bresciane. Nello specifico, a posticipare le elezioni al 2026, sono otto Comuni: Capriano del Colle, Corte Franca, Lonato, Magasa, Quinzano, Roncadelle, Rovato e Travagliato, per un totale di 58.257 aventi diritto (dato aggiornato alle Europee). Saranno invece 25 le Amministrazioni chiamate alle urne nel 2027: Anfo, Artogne, Azzano Mella, Bovegno, Castel Mella, Cazzago San Martino, Collebeato, Collio, Esine, Flero, Gambara, Incudine, Isorella, Losine, Moniga, Montirone, Nave, Ono San Pietro, Ossimo, Pian Camuno, Polpenazze, Poncarale, Pontoglio, Rodengo Saiano e Torbole Casaglia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.