Protesta dei commercianti: «Qui in zona stazione ci sentiamo insicuri»
Una trentina di chiavi, simbolicamente consegnate in doppia copia alla sindaca di Brescia Laura Castelletti e al prefetto Andrea Polichetti. Un’azione provocatoria da parte dei commercianti della zona della stazione ferroviaria, che denunciano «una situazione sempre più insostenibile. Ci sentiamo insicuri». Le gocce che hanno fatto traboccare il vaso sono gli ultimi episodi di cronaca registrati in una delle aree più critiche della città: risse, aggressioni, minacce, oltre al fenomeno dello spaccio ormai cronico. Gli esercenti bresciani si sentono «di serie B. Perché piazza Duomo e piazza Loggia non si trovano in questa stessa situazione?».
Tra i partecipanti al presidio le storie si susseguono: c’è la giovane titolare di un bar tutto al femminile minacciata a più riprese anche con coltelli, c’è il sarto che ha visto il volto tumefatto di un uomo dopo una rissa, c’è un’anziana barista che proprio ieri ha avuto uno scontro con una baby gang al femminile. «Sono episodi all’ordine del giorno», dicono tutti. «Abbiamo raccolto petizioni, sono state discusse e approvate. Ci è stato detto che la zona sarebbe stata riqualificata, ma nulla è cambiato».
Le richieste sono le stesse ribadite a più riprese negli ultimi anni: presidio costante delle forze dell’ordine, illuminazione non solo nel piazzale della stazione ma anche nelle vie limitrofe, telecamere a tappeto puntate sulle strade. «Se non ci saranno risposte scriveremo direttamente a Roma, dove c’è l’organo governativo preposto alla tutela della sicurezza», annunciano gli esercenti, che intanto questa mattina hanno portato in Loggia e al Broletto quelle chiavi dei rispettivi negozi.
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