Processo Cirillo: intercettazioni non ascoltate, perizia da rifare

Uno dei periti nominati dal Tribunale non ha ascoltato i file originali delle intercettazioni telefoniche ma ha riportato quanto già trascritto dalla Polizia giudiziaria. Non avrebbe dovuto, non avrebbe potuto. Perché le norme di procedura penale non lo consentono e soprattutto perché non avrebbe dovuto essere in possesso degli atti redatti dalla Guardia di Finanza.
È stata questa grave negligenza ad occupare l’udienza di ieri mattina del processo a carico dell’architetto bresciano Lanfranco Cirillo, accusato di esterovestizione di alcune delle proprie società, ma conosciuto come l’«architetto di Putin» dato che ha lavorato per la realizzazione di alcune delle dimore del presidente russo. Il professionista, che vive a Mosca da moltissimi anni, è stato recentemente nominato vicepresidente senior di Sberbank, il quinto istituto bancario d’Europa e una delle più grandi al mondo. Non solo. Nelle scorse settimane è anche stata ritirata la red notice dell’Interpol nei suoi confronti e può dunque considerarsi un uomo libero.
L’udienza
L’avvocato Stefano Lojacono, che lo difende, insieme al team dei suoi collaboratori, ha passato al setaccio la perizia consegnata al Tribunale e riascoltato i file audio che avrebbero dovuto essere trascritti scoprendo, oltre ad alcuni errori nell’uso delle parole, anche che alcuni file, messaggi audio scambiati nelle chat tra l’indagato e i suoi collaboratori, non erano stati trascritti. Dove la Polizia giudiziaria aveva indicato la non pertinenza per l’indagine il perito è passato oltre.
Appurata questa negligenza, ammessa in aula dal consulente, il Tribunale ha affidato ad un altro perito il compito di ascoltare e trascrivere tutti i file audio contenuti nelle chat e anche disposto la verifica e la correzione degli errori segnalati dalla difesa. Una scelta condivisa dalle parti. Il sostituto procuratore Erica Battaglia si è poi riservata di trasmettere gli atti alla procura per approfondire l’accaduto.
In vista delle prossime udienze l’imputato, da Mosca, ha chiesto di essere presente in videocollegamento per ascoltare le deposizioni.
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