Premio poesia santi Faustino e Giovita, vince (ancora) Azzini

Elena Arriga
Sul podio anche Roberto Capo e Dario Tornago
Premio di poesia dialettale, i vincitori
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Non solo nelle case di paese e nelle vie della città. Non solo al solito bar la domenica mattina o nei palazzetti dello sport. Il dialetto bresciano è vivo e viene usato anche in letteratura. Le poesie in dialetto, infatti, non sono solo un ricordo del passato, ma costituiscono un filone letterario ancora attuale. A ricordarcelo è il premio di poesia santi Faustino e Giovita, bandito dalla Fondazione Civiltà Bresciana, che quest’anno è arrivato alla sua diciottesima edizione.

Celebrata nel pomeriggio di sabato 15 febbraio, in occasione della festa annuale dei patroni della città, la premiazione ha visto presenti, oltre che il presidente della Fondazione Mario Gorlani e tutta la giuria, anche il vescovo della Diocesi di Brescia Pierantonio Tremolada, il magnifico rettore dell’università degli studi di Brescia Francesco Castelli e il cantautore Piergiorgio Cinelli, che quest’anno ha musicato alcuni componimenti realizzati dai ragazzi dell’istituto tecnico agrario Einaudi.

I vincitori

Numerosi i vincitori delle diverse sezioni. Sul terzo gradino del podio Dario Tornago con la sua poesia El piöf, che racconta di come il tempo meteorologico, a volte, trova risonanza nel proprio clima interiore. Al secondo posto Roberto Capo con il suo Zügà amó a ciàncol, ricordo di antichi giochi da bambini che ogni tanto torna ancora alla memoria. Il primo posto, invece, va a Armando Azzini per la sua poesia Che gatìgola ‘l cél, componimento sull’attualità degli smartphone e dei social che grazie al suo uso maturo e convincente della lingua dialettale ha conquistato il premio più ambito. Azzini aveva vinto anche nel 2023 col componimento Dezèmber.

Non un gioco da ragazzi, l’atto di poetare, ricorda la giuria, ma una tecnica complessa che anche in dialetto deve obbedire a sintassi e grammatica e, soprattutto, al difficile posizionamento degli accenti delle parole bresciane. Una vera e propria arte, dunque, tutta nostrana.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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