CronacaGarda

Pratiche vietate e possesso di un taser, 14 mesi a un allevatore di uccelli

Ubaldo Vallini
L’uomo di Muscoline avrebbe utilizzato la metodologia del sessaggio su dei tordi sasselli
Nell'immagine un esemplare di tordo
Nell'immagine un esemplare di tordo
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Un allevatore 57enne di Muscoline è stato condannato nei giorni scorsi dal Tribunale di Pordenone a 7 mesi di carcere e 200 euro di multa per aver praticato il sessaggio su due tordi sasselli.

Il sessaggio è una pratica che viene inferta agli uccelli allo scopo di individuarne il sesso prima dell’epoca del canto: i cacciatori che li utilizzano come richiami, o gli amanti del loro canto, sono disposti a pagarli molto bene se sono maschi.

Ulteriori accuse

Altri sette mesi, oltre al pagamento di una multa di duemila euro, l’allevatore di Muscoline li ha rimediati per essere stato trovato in possesso di uno storditore elettrico, un taser, di cui è vietato il porto, oltre che per il fatto di aver messo a disposizione di un allevatore friulano gli anelli del proprio allevamento, grazie ai quali era stato possibile apporre alla zampa di 65 tordi sasselli e 103 tordi bottaccio «isabella», tutti nati in Friuli, i sigilli identificativi dell’allevamento di Muscoline.

La pena, inflitta dal giudice Eugenio Pergola, che è il nuovo presidente della sezione penale del Tribunale di Pordenone, è stata sospesa e l’uomo beneficerà quindi della condizionale.

La moglie

Assolta invece l’ex moglie 52enne di Puegnago. «Hanno trovato il bisturi nella mia borsetta - ha spiegato la donna al giudice -. Lui mi ha detto di stare zitta e che avrebbe chiarito tutto, dicendo che ero soltanto un’accompagnatrice. Per questo l’ho anche querelato».

La vicenda risale all’8 maggio del 2022, quando l’allevatore è stato fermato con la moglie dai carabinieri a Brugnera, in provincia di Pordenone, dove abita anche il compiacente allevatore friulano.  È stato in quell’occasione che il 57enne ha provato ad addossare la colpa alla moglie infilandole il bisturi nella borsetta.

La pratica

I militari hanno potuto accertare che il sessaggio era stato effettuato almeno su due tordi sasselli, specie nella quale non vi è dismorfismo sessuale, quindi non è possibile stabilirne il sesso solo osservandone il piumaggio, le zampe o il becco.

Con il bisturi era stato inciso l’addome producendo un taglio di un centimetro e mezzo, necessario per ispezionare l’apparato riproduttore. Il sessaggio, se proprio è ritenuto necessario, può essere eseguito solo da un veterinario, così è stato contestato nel capo di imputazione.

Va detto anche che nell’istruttoria è stato sentito anche il veterinario che aveva visitato gli animali, il quale ha affermato che tutto era stato eseguito in modo corretto e che gli uccellini erano in buone condizioni. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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