Ponte-Tonale, accordo coi trentini: sbloccati 150 milioni
Una «pace» capace di sbloccare, per il territorio dell’Alta Valcamonica, 150 milioni di investimenti nel comprensorio sciistico di Pontedilegno-Tonale. Dopo qualche anno di impasse, è stato trovato un accordo tra i territori camuni e trentini, che definiscono il consorzio Ponte-Tonale, per la ripartizione delle quote degli incassi. Stiamo parlando, ogni anno, di una trentina di milioni (la passata stagione ha permesso di raccogliere, da skipass e stagionali, 28 milioni), con l’obiettivo, per far quadrare tutto alla perfezione, di arrivare a 32.
Tre società
La precedente modalità di distribuzione dei fondi tra le tre società che costituiscono il consorzio - ovvero la Sit di Ponte di Legno, la Carosello Tonale di Vermiglio e la Sinval di Edolo - andava aggiornata, ma non è stato facile trovare una nuova via. Prevedeva una distribuzione delle quote in base ai passaggi nelle singole ski area (chi totalizzava più passaggi di sciatori in pista otteneva di più, per un meccanismo «speculativo» che ripartiva circa il 49% alla Sit, il 41 alla Carosello e il 10 alla Sinval).
Dopo un tempo prolungato di discussioni, con anche l’apertura di un contenzioso tra le società, camuni e trentini hanno trovato il giusto «Accordo per lo sviluppo» della durata di dieci anni, che mette al centro dei prossimi riparti i nuovi investimenti che verranno effettuati nel comprensorio. Una quota di quanto incassato a fine stagione sarà destinata ai costi di gestione del demanio e un’altra più consistente andrà alle società che faranno nuovi investimenti. Si tratta di un’intesa flessibile, che seguirà, di anno in anno, l’avanzare delle attività. In buona sostanza, l’accordo permette di sbloccare i contributi pubblici già stanziati sui progetti (elencati di seguito) e di conseguenza alle società di disporre delle risorse per il cofinanziamento dei progetti, in base al riparto delle quote. L’importo totale dei progetti - ciascuno finanziato solo in parte da fondi regionali - assomma a 150 milioni.
Gli impianti
L’intesa dà finalmente semaforo verde a progetti rimasti in stand-by, a iniziare dal rifacimento degli impianti Corno d’Aola e Angelo, già finanziato con un contributo da 10 milioni. Via libera anche al progetto, di cui si parla da tempo, per il collegamento tra la cabinovia del Tonale e la statale 42 per l’interscambio pedonale tra i due demani del Passo (il famoso collegamento tra i due versanti del Tonale sci ai piedi; intervento che già gode di fondi per 700mila euro).
C’è poi il famoso ampliamento del demanio di Cima Sorti, che ha già in cassa 25 milioni di contributo regionale, col doppio scavalco di collegamento tra la pista Bleis e la Valbiolo. E c’è il rifacimento della seggiovia Valbiolo, con un moderno impianto a otto posti, per 8 milioni già presenti. A svettare tra gli investimenti sbloccati c’è poi l’ampliamento del demanio sciabile del Presenza, che consentirà di ovviare a uno dei problemi più grossi: lo scioglimento del ghiacciaio. Ogni anno, infatti, diviene sempre più difficile aprire per tempo le piste in Presena, perché il ritirarsi del ghiacciaio forma un grosso buco complicato da coprire, data anche la scarsità di precipitazioni. Il progetto consentirà di bypassare con un nuovo impianto questa zona, scendendo dalla parte del Cantiere per poi risalire (fondi da reperire).
Verso il futuro
«L’accordo - commenta Mario Bezzi, presidente Sit - si inserisce in una visione complessiva di sviluppo del comprensorio di lungo termine. Coinvolge non solo gli operatori privati, ma anche le istituzioni, perché da questa attività discende l’economia di tutta l’Alta Valcamonica e l’Alta Val di Sole. Siamo partiti dall’obiettivo finale, dal comprensorio che vogliamo, e abbiamo costruito un riparto che consente di arrivare al risultato, dando prospettive concrete a chi investe da noi». «Detto ciò - conclude Bezzi - è chiaro che qui il meglio deve ancora venire».
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