CronacaBassa

Pompe di calore rumorose, a Ghedi non si ferma la contesa

Gianantonio Frosio
Prosegue la polemica tra i condòmini che le hanno installate e i vicini. Il sindaco ha emesso un’ordinanza, ma si spera che Arpa possa dare risposte
Gli impianti al centro del contenzioso - © www.giornaledibrescia.it
Gli impianti al centro del contenzioso - © www.giornaledibrescia.it
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La polemica tra «disturbati» e «disturbanti» (il linguaggio delle carte bollate li identifica così) poggia su alcuni punti fermi: il primo è che la molesta situazione, già segnalata mesi fa, continua. Ma facciamo un passo indietro: in primavera abbiamo raccontato dei condomìni Nave e Gregotti, i cui condòmini hanno realizzato un impianto di riscaldamento azionato da due enormi pompe di calore che producono rumore e vibrazione. Tant’è che i vicini non riescono a dormire.

L’ordinanza

Tra gli abitanti dei condomìni (i disturbanti) e i vicini di casa (i disturbati) era nata un’aspra polemica che, passando dagli avvocati, era arrivata anche sul tavolo del sindaco Federico Casali. Sua l’ordinanza che imponeva «di interrompere il funzionamento dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento fino agli interventi di bonifica acustica necessari».

La lettera

Tutto risolto? Pare di no, visto che uno dei disturbati ha scritto nuovamente al sindaco raccontando una notte tipo: «Eccomi qua sul divano, pronto a passare un’altra notte in bianco. Tra poche ore andrò al lavoro già stanco prima di cominciare: gli amministratori hanno preso atto dell’ordinanza del Comune, ma non hanno mai fatto niente».

La questione è molto complicata, «perché – spiega il sindaco – la percezione del disturbo è soggettiva, quindi difficile da definire. Anche ammesso che il rumore sia entro i limiti di legge, una persona può comunque essere infastidita».

L’impasse

Per uscire dall’impasse, il Comune ha chiesto l’intervento dell’Arpa, chiamata a fare da «Cassazione»; i disturbanti, invece, si sono rivolti anche al Presidente della Repubblica affinché annulli la mozione del sindaco.

E tra i disturbati e i disturbanti c’è il sindaco, che non sa quali pesci pigliare, perché qualunque decisione prenda è giusta e sbagliata allo stesso tempo: «Se l’Arpa certificherà il superamento dei limiti – dice –, potrò imporre il fermo delle pompe, ma al prezzo di lasciare famiglie al freddo…». Più pragmatica la soluzione dei disturbati: «I condòmini rendano le pompe di calore meno fastidiose. In alternativa rimettano in funzione le vecchie e silenziose caldaie».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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