Polemica sul lago Moro, «sta diventando un caotico parco acquatico»

Giuliana Mossoni
Per le associazioni ambientaliste, contrarie al nuovo progetto bar-risto-infopoint, si sta snaturando uno dei tesori della valle. Il parere del sindaco di Darfo
Il lago Moro in una panoramica dall'alto - © www.giornaledibrescia.it
Il lago Moro in una panoramica dall'alto - © www.giornaledibrescia.it
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È di nuovo polemica sul lago Moro, è di nuovo scontro tra le associazioni ambientaliste e l’Amministrazione di Darfo sul futuro di una delle principali attrazioni e bellezze della bassa Valcamonica.

Dopo la campagna contro la passerella sul lago, posata e già utilizzata da tantissimi quest’estate, ora gli Amici del lago Moro, con Legambiente, commissione Tam del Cai, Italia nostra e Osservatorio territoriale darfense, tornano a recriminare con una lettera indirizzata ai Comuni di Darfo e Angolo, a Sovrintendenza, Provincia, Comunità montana/Bim, Autorità di Bacino e Regione, con il titolo «Quale futuro?».

I sodalizi si dicono contrari ai progetti di sviluppo del lago pensati dall’Amministrazione di Darfo, come il nuovo bar-risto-infopoint da realizzare ampliando il centro di documentazione e il percorso per le biciclette dove oggi c’è un sentiero nel bosco, perché «stanno trasformando uno dei luoghi più suggestivi e silenziosi della Valcamonica in un caotico, rumoroso e sovraffollato parco acquatico». Non vanno bene alle associazioni neppure le attività sportive e i campi estivi, perché portano «ogni giorno centinaia di ragazzi e bambini in un tripudio di corse, schiamazzi, pedalò, canoe, tavole da paddle e tappeti elastici, senza parlare delle serate musicali al chiosco». Per questo chiedono alle autorità competenti di «fermare una deriva che sta distruggendo uno dei tesori della valle».

Il parere del sindaco 

Il sindaco Dario Colossi è di parere opposto: «Entrambi i progetti sono stati approvati dagli enti competenti – afferma -, che hanno fatto le loro osservazioni. Le opinioni sono tutte opinabili. Il disegno che abbiamo su Capo di Lago non è una colata di cemento, bensì la messa in ordine, in sicurezza e a norma di un luogo pubblico a uso pubblico, è bene ricordarlo, che sicuramente negli ultimi anni, grazie anche ai social e alle campagne pubblicitarie e promozionali, tra cui anche un film, è divenuto più attrattivo. Ne vogliamo fare una delle perle della città, come il Parco delle Terme e il centro congressi, a disposizione di cittadini e turisti». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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