Polemica Corda Molle, la Provincia chiama sindaci e associazioni
Da Matteo Salvini è arrivato il semaforo rosso al pedaggio sulla Corda Molle. Il ministro ai Trasporti ha precisato che il raccordo non diventerà a pagamento da giugno, poi si vedrà. Ma in ogni caso, come è stato ribadito alla concessionaria Autovia Padana, «ogni variazione dovrà essere preventivamente definita con il concedente», ossia con lo stesso ministero dei Trasporti di cui Salvini è titolare.
Una vicenda, con vivace polemica (per usare un eufemismo), che tiene banco ormai da qualche giorno. Ieri un altro passo in avanti verso la ricerca di confronto e soluzioni, il presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini e il consigliere delegato alla Viabilità Paolo Fontana hanno convocato sindaci e associazioni di categoria a un tavolo di confronto che si terrà lunedì 19 febbraio. «L’obiettivo dell’incontro è affrontare e risolvere alcune questioni urgenti legate al pedaggio – spiegano Moraschini e Fontana –. Sono importanti e sostanziali le rassicurazioni del Governo e proseguiremo facendo il punto della situazione, analizzando anche la cronistoria amministrativa della Corda Molle, per poterci confrontare con il gestore riportando le istanze del territorio». Proseguono: «È fondamentale interloquire anche con le associazioni di categoria, per poter dare rassicurazioni al mondo del lavoro e dell’impresa. Ribadiamo l’attenzione del Broletto sulla questione che viene considerata essenziale per le nostre comunità». All’incontro sono stati invitati i sindaci dei comuni che confinano con la Corda Molle e altre realtà territoriali coinvolte.
L’interpellanza
La deputata di Fratelli d’Italia Cristina Almici ha presentato un’interpellanza al ministro Salvini per avere delucidazioni sulle mosse del Governo (dopo appunto il congelamento del pedaggio). Almici ha sottolineato che «la Corda Molle rappresenta un’importante via di comunicazione per i circa 15mila veicoli che la percorrono ogni giorno», e ancora: «L’ipotesi di applicare di applicare tariffe autostradali al completamento del cantiere, tra l’altro in estremo ritardo rispetto alle previsioni, essendo stato aperto nel 2012, risulterebbe una beffa per i territorio interessati e i suoi cittadini».
Le firme
«La petizione va avanti, perché consideriamo questa vinta solo una battaglia. Noi vogliamo vincere la “guerra”, cioè spazzare via ogni ipotesi, presente o futura, di pedaggio». L’intervento del ministro Salvini non ha rassicurato fino in fondo Filippo Spagnoli, sindaco di Montirone, che per protestare contro l’idea di introdurre un pedaggio sulla Corda Molle lunedì aveva chiamato a raccolta tutti quelli che la pensano come lui, aprendo sulla sua pagina Facebook una raccolta di firme. Raccolta firme che, appunto, prosegue. Anche perché i numeri hanno dimostrato che sono tantissimi i cittadini contrari al pedaggio: in poco più di 24 ore la petizione ha contato 7.700 firme.
Vizzardi e la Fai
«La Corda Molle deve restare gratuita. Per tutti», così il consigliere regionale di Azione Massimo Vizzardi, già Consigliere con delega alle strade della Provincia di Brescia sulla questione della Corda Molle. «Quest’opera è già stata "pagata" grandemente dai territori, dai comuni, con un importante rinuncia di terreni a favore di una viabilità che non può oggi essere sottratta al libero transito».
Totale disaccordo sull’ipotesi pedaggio viene espresso dalla Federazione autotrasportatori italiani; spiega Sergio Piardi, presidente Fai Brescia: «Non basta solo la sospensione del pedaggio, va eliminata ogni possibile ipotesi di pagamento. Sarebbe un ulteriore costo per le imprese di trasporto».
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