Polaveno e Brione: in tremila restano senza dottore

Barbara Fenotti
Il doppio pensionamento di due medici di base è stato compensato da un solo nuovo arrivo. Incontro pubblico il 3 ottobre
Un medico - unsplash.com
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Due medici in una settimana e la paura di entrare in una spirale fatta di sostituti e lunghi viaggi per ricette e malanni di stagione. Polaveno e Brione, infatti, resteranno tra tre giorni senza medici di base. E tutto è successo in una settimana. Con il pensionamento del dott. Giuseppe Beltrami di martedì scorso, e cessazione del servizio di Alessandro Zadra, previsto per il primo ottobre, l'incertezza sul futuro ha scatenato non poche preoccupazioni diffuse, specialmente tra gli anziani e i malati cronici. Il «vuoto» dovrebbe durare solo una settimana, dal momento che il 7 ottobre prenderà servizio il dott. Enrico Raineri che, però, essendo corsista, potrà prendersi cura solo di mille assistiti al massimo. Stando così le cose, circa 3mila cittadini tra Polaveno e Brione rischiano di rimanere senza medico di base.

La reazione

Il sindaco Aristide Peli ha convocato, per giovedì 3 ottobre alle 19.30 nella palestra comunale, un incontro pubblico a cui parteciperanno anche alcuni rappresentanti di Asst Spedali Civili, l’ente competente per i medici di medicina territoriale, per illustrare ai cittadini la situazione, i possibili scenari futuri e le modalità per effettuare il cambio del medico.

A giugno, Asst ha indetto un bando per reclutare nuovi medici per Polaveno e Brione. Inizialmente si erano candidati sei dottori, ma cinque di loro si sono successivamente ritirati, lasciando il solo dott. Raineri, che prenderà servizio il 7 ottobre. Nel frattempo, alcuni medici provenienti da fuori territorio stanno garantendo una copertura di un paio d’ore al giorno, visitando negli ambulatori del paese per assicurare una minima continuità assistenziale.

«La mia preoccupazione è iniziata già lo scorso marzo, quando ancora non ero sindaco, perché sapevamo che la situazione sarebbe andata a finire così», commenta Peli. «L’ideale sarebbe ottenere almeno un altro medico tramite bando, anche perché l’idea che un anziano o un malato debbano andare fino a Gardone, che fa parte del nostro stesso ambito insieme a Brione, è qualcosa che vorremmo evitare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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