«Più servizi e più fondi»: il caso Canton Mombello entra al Pirellone

Niccolò Rubeis
Focus su Brescia durante il Consiglio straordinario di ieri: sì bipartisan a un maggiore impegno anche sui giovani
Emergenza carceri in Consiglio regionale
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Case popolari per gli agenti della polizia penitenziaria e corsi di arabo o di primo soccorso per tutti quelli che lavorano nelle carceri. Ma anche più risorse per l’accompagnamento dei giovani detenuti e fondi per le comunità terapeutiche. Sono gli impegni «bipartisan» presi dal Consiglio regionale, riunito ieri per affrontare la situazione delle carceri lombarde dove sono presenti quasi 9mila persone, a fronte di una capienza regolamentare che supera di poco i 6mila posti. E con un sovraffollamento che tocca picchi allarmanti a Canton Mombello (204,95%).

Proposte

Un focus è stato dedicato proprio alle strutture bresciane. Quella di Canton Mombello «rappresenta in modo emblematico le gravi difficoltà che attraversano molte delle nostre istituzioni detentive» secondo il consigliere di FdI Diego Invernici che ha sottolineato che il carcere, progettato per ospitare circa 180 persone, ne accoglie regolarmente «più del doppio».

Invernici, dopo aver ricordato che il governo Meloni «ha stanziato, solo per Brescia, 38 milioni per l’ampliamento del carcere di Verziano», ha anche proposto: «L’ex distretto militare, vicino a Canton Mombello, è un complesso poco o per nulla utilizzato e che permetterebbe di ospitare il personale della polizia penitenziaria attraverso una convenzione con il ministero della Difesa».

Per la consigliera del Pd Miriam Cominelli è invece necessario «chiudere al più presto Canton Mombello» ma al tempo stesso sarebbe sbagliato costruire una struttura nuova a Verziano. «A Brescia - ha osservato - convivono due modi antitetici di vedere il carcere». Da una parte l’istituto di Verziano, nella periferia della città, in cui donne e uomini «vivono un percorso di detenzione diretto alla rieducazione e a dare una vera prospettiva di futuro». Dall’altra parte Canton Mombello, «citato anche dal presidente Mattarella come esempio di detenzione inumana», un luogo «dove la quotidianità è spaventosa». Questo «non deve però portare a realizzare una nuova struttura nell’area verde di Verziano» che avrebbe «numeri non sufficienti» e diventerebbe un altro «carcere-girone infernale».

Numeri

Per Massimo Vizzardi (Azione) il sovraffollamento di Canton Mombello «porta inevitabilmente a disagi profondi» e anche a tutta una serie di problemi, come le celle troppo piccole o la mancanza di attività ricreative e di servizi psicologici. Soprattutto se si considera - stando ai dati forniti dalla consigliera Pd Paola Bocci - che a Brescia i disturbi psichiatrici e psichici riguardano «il 40%» dei detenuti.

La forzista Claudia Carzeri ha proposto di investire in nuove strutture, di rafforzare il supporto, anche psicologico, alla polizia penitenziaria e di potenziare l’assistenza sanitaria. Mentre la Lega ne ha fatto una questione politica: «Abbiamo portato in Aula un emendamento, che è stato approvato, per richiedere al governo di costruire nuove strutture, aumentare le guardie carcerarie e soprattutto di stipulare accordi internazionali con i Paesi di provenienza dei detenuti stranieri - ha concluso il bresciano Floriano Massardi -, che in Lombardia sono più di 4mila su un totale di 8mila, in modo che, rimpatriati, scontino la pena a casa loro. Basterebbero queste semplici iniziative per alleggerire la popolazione dei detenuti in Lombardia».

Contestazioni

Mentre l’Aula di Palazzo Pirelli approvava l’ordine del giorno sulla situazione carceri in Lombardia, a Roma il senatore Alfredo Bazoli (Pd) era impegnato nei lavori della Commissione. Ma i lanci di agenzia che riportavano il via libera al provvedimento non sono passati inosservati: «Sono tutti buoni propositi. Ma a valle del decreto Caivano, che ha stravolto la giustizia minorile aumentando in pochi mesi del 50 per cento i minori detenuti e facendo collassare gli istituti penitenziari minorili, suonano un po’ ipocriti» rimarca Bazoli.

Che punta il dito sulle politiche messe in campo: «Ipocrita è anche, a valle, la politica della giustizia all’insegna del più sfrenato populismo penale che connota la maggioranza e che sta saturando e facendo collassare le carceri italiane. Si è approvato un decreto carceri che non ha avuto alcun impatto sulla condizione disastrosa dei nostri detenuti, si è approvato il decreto Caivano che ha fatto collassare gli istituti penali per i minorenni, e ora in Regione Lombardia, dove governa il centrodestra, viene approvato un ordine del giorno pieno di buoni propositi. Per carità, meglio di niente, e - conclude il parlamentare bresciano - bene ha fatto l’opposizione a impegnare anche la maggioranza per impiegare maggiori risorse economiche. Ma, da parte del centrodestra, quanta ipocrisia!».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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