Piscina a Breno, lavori finalmente al via: ci vorranno 2 anni
I più scettici hanno risalito alcune vie del paese, ieri in mattinata, per andare a verificare di persona se, davvero, i lavori alla piscina di Breno fossero iniziati nel concreto. Tutto vero: qualche minuto prima delle otto una ruspa della Artedil di Medolago (Bergamo) ha affondato la pala nella terra del pratone che si trova tra il cimitero e la caserma dei carabinieri, avviando lo scavo per realizzare una struttura costata poco più di cinque milioni.
Tempistiche
Bisognerà ancora portare pazienza, però: ci vorranno almeno due anni per vedere l’impianto completo, tutto questo salvo imprevisti, che ovviamente nessuno può escludere (visti i tempi e le peripezie per avviare il cantiere). Tra l’altro, non si potrà neppure andare troppo velocemente nell’effettuare il buco per le fondamenta, perché gli scavi saranno guardati a vista da un membro della Sovrintendenza, interessato a verificare che dal terreno non emergano evidenze archeologiche.
Nonostante i sondaggi già effettuati nel novembre 2019, che non avevano rivelato alcunché, è necessario ancora porre attenzione, vista la vicinanza del cimitero brenese. Tralasciando ostacoli e burocrazia, quel che conta per l’Amministrazione è avere sbloccato la pratica e dare corpo a un sogno cullato da qualche decennio. Per sincerarsi dell’effettiva partenza dei lavori, ieri sul posto era presente il vicesindaco Luca Salvetti, soddisfatto perché, finalmente, si è passati «dalle parole ai fatti». «È una giornata importante per il Comune e per i brenesi – ha dichiarato –, pertanto siamo ovviamente molto emozionati. Ora non perdiamo concentrazione e cerchiamo di vigilare, affinché tutto proceda nel verso giusto».
Investimento
Già la scorsa settimana, nell’area di via Folgore, c’erano stati dei movimenti, per lo spostamento e adeguamento dell’acquedotto, che passa proprio nel terreno dove sorgerà la piscina. L’impianto natatorio, si legge nel titolo dell’opera, sarà «a servizio della media Valcamonica» e al momento vede un investimento di circa 5,1 milioni, finanziati dai progetti strategici dei fondi dei Comuni di confine con il Trentino.
Se da un lato i fari sono concentrati sul cantiere, non si dovrà distogliere neppure l’attenzione anche dalla partita del gestore, tassello fondamentale per far funzionare l’impianto.
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