La montagna è sempre più fragile: incubo frane per borghi e frazioni
Una montagna fragile, fragilissima, sulle cui pendici, negli anni, sono state costruite case, borghi, frazioni. Negli ultimi tempi, a causa delle intense piogge, si sono moltiplicati i casi di dissesto e di piccoli e grandi smottamenti sulla parete rocciosa alle spalle di Cogno, salendo per la via Vigne, franata spessissimo, e nella località Piano di Gobbia, Annunciata e limitrofi.
Anni terribili
Il 2023 e il 2024, in questo senso, sono stati terribili: a inizio dicembre 2023 una frana, costituita da enormi massi, ha distrutto una casa e lesionato diverse altre abitazioni della zona, andando a depositarsi nei giardini. Col risultato che diverse famiglie sono state costrette ad abbandonare la loro residenza, per una dozzina di persone.
Mentre erano in corso i lavori di ripulitura e messa in sicurezza, con la posa di nuove barriere paramassi laddove la furia della natura aveva divelto le precedenti, a metà febbraio dello scorso anno un nuovo dissesto ha colpito la zona, in particolare la località Gobbia: dalla falesia sovrastante si sono staccati ulteriori materiali, sempre di grosse dimensioni. Purtroppo un sasso poderoso è finito di nuovo su una villetta, distruggendola per la gran parte e finendo la sua temibile corsa nella camera: fortuna ha voluto che i proprietari fossero fuori casa, per questo nessuno è rimasto ferito.
Famiglie sfollate
Anche in questo caso, tutti i residenti, altre sette famiglie, sono stati evacuati e sono rientrati nelle loro case solo due mesi dopo, a metà aprile. Tutti tranne la coppia che viveva nella villetta, troppo compromessa per essere sistemata. I lavori di pronto intervento sono iniziati subito dopo e si sono svolti a tempo di record, consentendo una messa in sicurezza ancora più decisa della parete rocciosa.
Anche la viabilità dell’area è rimasta fortemente compromessa, con strade divelte e interrotte per settimane. In particolare, ancora oggi è in discussione la gestione e manutenzione della via Vigne, se lasciarla libera al transito o inserirla nella viabilità agro-silvo-pastorale.
A Botticino
C’è anche a Botticino un fronte osservato speciale ormai da diversi anni, e ancor più attenzionato in tempi più recenti dopo episodi ravvicinati di distacchi rocciosi. Stiamo parlando di quello relativo al monte Maddalena che sovrasta parte dell’abitato di San Gallo, da sempre conosciuto per la sua fragilità – testimonianza ne sono le rocce di piccole e grandi dimensione presenti nelle aree ai piedi dei pendii – e nel passato più recente protagonista di due episodi di particolare gravità.
Negli anni
Riavvolgendo il nastro delle cronache, un primo si rintraccia nel dicembre 2014, quando dal versante del Denno, due enormi roccioni, il più grande dei quali di un peso stimato di circa 50/60 tonnellate, erano rovinati a valle abbattendo quanto incontrato lungo la discesa, prima di sdraiarsi nel giardino di un’abitazione di una giovane coppia con bambini.
Il secondo, più recente, invece, si è registrato nel maggio del 2022. In questo caso, il masso staccatosi in quota, partito da una parete più a nord, e di circa 50-60 quintali, era precipitato a valle con balzi di svariati metri e, sfiorata un’abitazione, ne aveva sfondato la piscina prima di arrestarsi nel campo della proprietà, qualche centinaio di metri oltre il caseggiato.
Messa in sicurezza
Rispetto all'accadimento del 2014 si è proceduto a lavori di messa in sicurezza nell'immediato. I lavori sono stati completati più di recente con un ulteriore intervento di posa di reti paramassi. Per quanto concerne quello del 2022, invece, le operazioni andranno incontro a una fase massiccia nella primavera prossima.
Una data certa sul via al tutto ancora non c’è, c’è però il finanziamento della Regione confermato alla fine dello scorso novembre, e pari a 718.900 euro: consentirà di procedere al disgaggio sulla superficie sovrastante l’area interessata dalla caduta, nonché alla posa di reti metalliche. Sul tavolo vi è poi l’intervento su un tratto di versante più ampio, dalla Maddalena al monte Salena, per il quale sarà necessario reperire fondi.
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