Pertica Bassa, dopo la frana ci vorranno dieci giorni per riaprire la provinciale

Ubaldo Vallini
Tempi incerti per la comunale. Da Levrange un’ora di viaggio in più per scendere a Vestone
Il materiale franato sulla provinciale © www.giornaledibrescia.it
Il materiale franato sulla provinciale © www.giornaledibrescia.it
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Ci vorranno dieci giorni per riaprire la provinciale numero 55, quella che da Vestone sale in direzione della Pertica Bassa, chiusa subito dopo la località Molino di Levrange a causa di una gigantesca frana che si è portata via la comunale che sale fino alla frazione di Levrange. I detriti, quindi, sono precipitati sulla strada comunale, per la quale i tempi di riapertura ancora non ci sono, ma alcuni grossi massi incombono anche sulla Sp55.

Il sopralluogo

Ieri, dunque, la valutazione da parte dei tecnici saliti sul fronte frana col sindaco Manuel Bacchetti. «È pericoloso passarci sotto anche a piedi - ci ha detto il primo cittadino -. Ci sono massi e pezzi di muro che potrebbero staccarsi da un momento all’altro e precipitare».

Doppia frana, quella caduta sabato scorso... con brivido. La prima fra le 7 e le 8 del mattino, che aveva interessato solo la strada comunale. La seconda alle 17, mentre sul posto c’erano già al lavoro i tecnici comunali, gli uomini della Protezione civile e gli operai della Salvadori Felice. Sembrava che una volta tolto il primo macigno si potesse riaprire la provinciale con le opportune protezioni quando il terreno ha ricominciato a muoversi. Gli operai che erano sotto hanno fatto giusto in tempo a spostare i mezzi d’opera che tutto è venuto giù, comunale compresa su un fronte di alcune decine di metri: almeno mille metri cubi di materiale, piante comprese. «Abbiamo fatto il giro da Ono Degno col cuore in gola, temendo che ci fosse rimasto sotto qualcuno - dice il sindaco -. Per fortuna non era così».

I disagi

Resta forte il disagio dei cittadini della Pertica con Levrange che è praticamente isolata e ci vuole un’ora di viaggio in più per scendere a Vestone: bisogna risalire fino a Ono Degno e poi scendere a Ono, salire a Livemmo per poi raggiungere Nozza: 26 chilometri di stretta strada di montagna. Così almeno per i prossimi dieci giorni. E c’è chi da queste parti si ricorda del disastro del 1961, quando una frana di proporzioni molto più grandi si portò via l’intero abitato della Levrange vecchia, poi ricostruita in luogo più sicuro. L’intraprendenza dei perticaroli ha fatto in modo che le scuole, materna a Levrange ed elementari a Ono, sono comunque perfettamente operative, con gli uomini della Protezione civile impegnati a portare fin lassù anche i pasti cucinati a valle per la mensa. Se non è resilienza questa...

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