Pericolo valanghe, esercitazioni e nuove leve: in Tonale le unità cinofile specializzate da tutta Italia

La Redazione Web
Mentre il bollettino lombardo segnala un innalzamento del rischio, il Soccorso alpino conclude 8 intensi giorni di formazione
  • L'esercitazione del Cnsas a Cima Bleis
    L'esercitazione del Cnsas a Cima Bleis
  • L'esercitazione del Cnsas a Cima Bleis
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Torna a salire questa domenica l’allerta valanghe sulle cime lombarde, comprese le Prealpi bresciane e l’Adamello. Secondo il bollettino di Arpa Lombardia, che innalza il rischio slavine dal grado 2-moderato al grado 3-marcato, «la neve sarà distribuita in maniera irregolare a causa del vento. Oltre il limite boschivo saranno presenti lastroni il cui distacco sarà possibile con un debole sovraccarico generando valanghe di medio-grandi dimensioni. L’attività valanghiva spontanea residua - si legge nel bollettino - sui pendii ripidi esposti a meridione sarà possibile nel corso delle ore più calde, con valanghe di neve umida di superficie alle quote maggiori e di neve bagnata di fondo a quote medio-basse».

Prevenzione

Bollettini neve e valanghe, attrezzatura, preparazione sono fondamentali per vivere la montagna in maniera sicura. Per essere sempre pronti in caso di emergenza, il Cnsas organizza regolarmente momenti di formazione per i soccorritori, come sta avvenendo in questi giorni in Alta Valle Camonica.

Nella zona di cima Bleis, al Passo Tonale, il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha radunato una ventina di unità cinofile da valanga da tutta Italia. Per otto giorni, quattro dedicati alla formazione delle «classi A», cioè ai binomi con cani giovani, e quattro all’operatività di conduttori e cani adulti già formati nelle regioni di appartenenza, i diversi scenari sono serviti per verificare l’effettiva capacità di ricerca dei tecnici del soccorso e dei loro cani.

Formazione

La parte tecnica prevedeva anche la ricerca con Artva e sonda, il disseppellimento, comunicazioni radio e utilizzo per gli spostamenti dell’elicottero, il trasporto in quota e il perfetto coordinamento delle varie componenti sono fondamentali per risparmiare tempo prezioso. Si sa infatti, che nel caso in cui una persona resti seppellita in valanga i primi 15 minuti sono fondamentali per la sua sopravvivenza.

Nuove leve

Oltre a questi momenti dedicati alle professionalità di più alta eccellenza, un bel segnale è venuto dalla presenza di quaranta giovani che hanno fatto richiesta di entrare nel Soccorso Alpino Lombardo e che sul ghiacciaio Presena hanno sostenuto gli esami di ammissione. Tutte le prove dallo scorso sabato sono state effettuate con condizioni meteorologiche anche avverse, come scarsa visibilità e forte vento, proprio per testare a fondo la risposta dell’apparato di soccorso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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