Per il Natale islamico 5mila persone festeggiano a Brescia
Circa 5mila fedeli musulmani si ritroveranno tra la notte di oggi, sabato 14, e la giornata di domani a celebrare la festività più attesa di sempre: il Natale islamico. Canti religiosi e tavole imbandite di pietanze tipiche del mondo arabo: hummus, zaalouk di melanzane, pollo al curry, cous cous e molto altro.
All’associazione Muhammadiah di via della Volta i credenti si sono riuniti per celebrare il Mawlid, una festa condivisa dalla comunità musulmana bresciana per ricordare la nascita del profeta Maometto nel dodicesimo giorno del «Rabi-al-awal», terzo mese del calendario islamico. Durante la serata saranno previsti momenti di preghiera e lettura di alcuni passaggi del Corano. Tra i più importanti, «Sirat Nabawiyya», raccolta di poesie che commemora la vita e le imprese dell’apostolo.
«Come comunità pakistana, siamo molto legati a questa ricorrenza e il nostro desiderio è quello di viverla insieme a tutti i nostri fratelli - spiega Sajid Tufail, Presidente dell’Associazione -. Dopo il successo delle scorse edizioni, abbiamo voluto riproporre questi appuntamenti per celebrare il nostro Natale, scambiandoci doni e auguri».
La processione
Per domani invece prevista una processione religiosa che avrà inizio alle ore 13 da via Sardegna sino a raggiungere il Luna Park di via Dario Morelli, dove ci sarà un momento di dibattito spirituale: diversi saranno gli interventi di imam e fedeli che racconteranno la storia del profeta. «Vogliamo che questa giornata sia anche un’occasione di sostegno per chi ne ha bisogno - continua Sajid -. Per questo motivo abbiamo organizzato dei pacchi alimentari e pasti caldi che saranno destinati alle famiglie che ne avranno più necessità».
Una festività sentita dalla comunità pakistana ma non si può dire lo stesso per le altre. Diverse sono le diatribe intorno a ritualità e liceità di tale data. Ogni nazione ha infatti un modo differente di celebrare questo giorno. C’è chi festeggia tra amici e parenti e chi svolge cammini spirituali. Altri, invece, ritengono che non sia il caso di celebrare questa data poiché in nessuna fonte ufficiale araba c’è un accenno esplicito. Ad oggi però la maggior parte dei Paesi arabi ricorda la nascita del proprio profeta, seppur con piccole differenze legate a tradizioni della propria terra.
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